Tra le meravigliose Ville Tuscolane, spicca per imponenza la straordinaria Villa Mondragone di Monte Porzio Catone che, grazie alla suggestiva posizione panoramica, ha sempre suscitato un ammirato interesse durante il corso dei secoli.

 

La storia della Villa

In effetti fu qui che già in epoca antica, e precisamente nel I secolo a.C., venne realizzata una villa romana divenuta poi proprietà della potente famiglia dei Quintili.

 

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Disposta su più livelli, sembra occupasse una superficie ancor più ampia di quella della villa successiva, realizzata a partire dal 1573 dal cardinale Marco Sittico Altemps, nipote di papa Pio IV dei Medici di Marignano, per ospitare la corte papalina di Gregorio XIII. E’ a lui infatti che si deve il nome “Mondragone”, in riferimento al drago alato, simbolo araldico della casata del pontefice, i Boncompagni, usato come elemento decorativo nel palazzo e nel giardino.

L’esecuzione dei lavori, su disegno di Jacopo Barozzi da Vignola, fu affidata all’architetto Martino Longhi il Vecchio, architetto della famiglia Altemps, che su suggerimento del pontefice costruì un nuovo imponente edificio sul poggio sovrastante, sfruttando come sostruzioni i resti romani della residenza dei Quintili, anche se con orientamento diverso.

 

 

La Villa presenta molte ampie sale, alcune delle quali riccamente decorate e tra tutte spicca la maestosa Sala degli Svizzeri conosciuta per aver fatto da cornice a un importante evento storico: la Riforma del Calendario Giuliano voluta proprio da papa Gregorio XIII che qui promulgò, nel 1582, la celebre Bolla “Inter gravissimas”.

 

La Villa con i Borghese

Nel 1613, il cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V, acquistò la villa e tra il 1616 e il 1618 diede il via a significativi lavori di ampliamento affidati al suo progettista di fiducia, l’architetto fiammingo Giovanni Vasanzio.

 

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Questi interventi interessarono sia il blocco residenziale che fu ampliato con la galleria di collegamento tra il casino del Longhi e la Retirata (la piccola costruzione residenziale edificata per il figlio del cardinale Altemps) sia l’esterno dove furono realizzati il Giardino Grande, il portico, il Teatro delle Acque e la grande corte quadrangolare che richiama la corte d’onore delle residenze reali di Francia!

 

 

Una villa così lussuosa non poteva certo non attirare l’attenzione degli uomini più potenti dell’epoca ed è per questo che fu scelta come residenza estiva dai pontefici fino al 1626, quando cioè Urbano VIII la spostò a Castel Gandolfo.

 

 

La Villa in epoca moderna

Fu così che Villa Mondragone iniziò la sua lenta e progressiva decadenza, insieme all’intero complesso delle Ville Tuscolane. Fu infatti solo in epoca moderna che si ritrovò un rinnovato interesse per questa residenza.

Nel 1866 fu acquistata dalla Compagnia di Gesù che le restituì il suo prestigio, eleggendola prima sede estera del collegio Ghislieri e poi di un’importante istituzione educativa, il Nobile Collegio Mondragone, convitto per i rampolli di famiglie altolocate.

 

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L’ultimo intervento significativo fu realizzato invece nel 1929 quando l’architetto Clemente Busiri Vici progettò e diresse i lavori di ampliamento e ristrutturazione interna della Villa, realizzando anche la cosiddetta “galleria nuova” che oggi ha preso il nome di Galleria Gregorio XIII.

La villa, infine, nel 1981 venne ceduta all’Università di Tor Vergata che ne ha fatto la sede di rappresentanza dell’Ateneo.

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