Siamo sulla Nomentana e precisamente all’interno dell’esclusiva sede della Luiss Business School.

 

La villa del Barone Alberto de Blanc

E’ qui che nel 1893 il barone Alberto de Blanc, dopo la nomina a Ministro degli Esteri del governo Crispi, decise di acquistare il complesso della vigna di proprietà della famiglia Lezzani, nel territorio circostante la Basilica di Sant’Agnese Fuori Le Mura.

Uomo di fine cultura e di vedute internazionali, trasformò la proprietà in una residenza particolarmente raffinata, adatta al ruolo di spicco del nuovo proprietario, portando a compimento un progetto edilizio – tra 1895 e 1898 – che resta assolutamente un unicum nel panorama architettonico della città.

 

Arte “eclettica” a Roma

La villa è infatti un perfetto esempio di arte “eclettica”, un caso piuttosto raro a Roma, di quel combinarsi e fondersi cioè, con assoluta armonia, di elementi e stili appartenenti a epoche e culture molto diverse e distanti fra loro. Tutto ciò fu possibile grazie al coinvolgimento di numerosi artisti e differenti professionalità dalle straordinarie abilità.

L’opera di costruzione vera e propria della Villa seguì un progetto di tipo “sperimentale”, guidato dal progettista Francesco Mora e dall’archeologo Giacomo Boni, andando quindi a combinare operazioni di tipo archeologico, raffinate decorazioni e tecniche avanzate tanto negli impianti quanto nell’architettura.

 

Le stanze e le decorazioni

Ogni dettaglio della Villa rivela infatti il suo particolarissimo eclettismo, a partire dall’organizzazione degli spazi: la Sala del Camino rivela influenze quattrocentesche; la loggia esterna con statue e cariatidi è realizzata in stile neoclassico e decorazioni liberty; la torre è neogotica; e il Giardino d’Inverno (considerato il più grande d’Europa!) è munito di eleganti strutture in ferro e vetro.

 

 

Gli apparati decorativi della Villa si devono invece ad Alessandro Morani e Adolfo De Carolis ed anche loro decisero di utilizzare tecniche e materiali diversi nelle loro creazioni: dall’uso combinato di ferro, cemento, vetro, laterizio, travertino e legno istoriato fino agli aspetti di revival storicistico nelle decorazioni come, per esempio, l’uso di terracotta invetriata per le pareti esterne, nelle facciate che avvolgono il Giardino d’Inverno e nel Fumoir.

 

Villa Blanc_decorazioni esterne_lasinodoro

 

Da menzionare a parte sono la Sala degli Specchi, ambiente più antico della Villa, dove il barone aveva raccolto ed esposto una preziosa collezione di arazzi fiamminghi del ‘700 (oggi conservati ad Amsterdam) e la straordinaria Sala da Ballo realizzata verso la fine del 1896 in seguito ad un intervento di ampliamento della villa. Qui furono raggiunti livelli di eclettismo altissimi, grazie alle sue strutture metalliche e al soffitto di ispirazione mediorientale: le pareti vetrate e la vista integrale sul parco rafforzano l’idea di massima integrazione tra natura e opera dell’uomo, altamente ricercata da tutta la cultura dell’Ottocento.

 

Villa Blanc_sala da ballo_lasinodoro

 

Una curiosità. Sembra che al di sotto della Sala da Pranzo, vi sia uno spazio ipogeo utilizzato, forse, come luogo per riti e riunioni esoteriche!

 

La storia della villa dopo il Barone

Alla morte del barone Blanc, avvenuta a Torino nel maggio del 1904, la Villa passò prima alla moglie Natalia e, poi, ai tre figli. Non mancarono ulteriori interventi: tra il 1924 e il 1928, oltre ad una generale risistemazione del parco, furono realizzate le altre costruzioni oggi presenti, quali la casa del custode, la capanna ad uso svizzero e le serre, unitamente alla risistemazione del parco. Dopo anni di abbandono, nel 1997, la Luiss Guido Carli acquistò il complesso tramite un’asta pubblica, trasformando Villa Blanc nella sede attuale della Luiss Business School.

Non resta che partecipare alla nostra visita guidata per ammirare questo straordinario luogo insieme a noi: controlla nel nostro programma mensile quando!