Tra le armoniose e verdi vallate solcate da generosi corsi d’acqua nella zona di Tivoli, e quindi a pochi chilometri di distanza da Roma, sorge una delle più sorprendenti residenze del mondo antico, Villa Adriana, patrimonio mondiale dell’umanità. Il parco archeologico, realizzato per proteggere e valorizzare gli imponenti resti, restituisce ai visitatori attuali quella che era l’idea alla base della sua stessa realizzazione voluta dall’imperatore: una perfetta commistione tra spazi verdi e aree edificate.
L’imperatore Adriano e la sua villa
Adriano, uomo colto e raffinato, con una spiccata sensibilità artistica, partecipò attivamente alla costruzione della propria villa, sorta al posto di precedenti edifici di proprietà statale.
L’idea di fondo, che permea ogni angolo della residenza, è da un lato l’esaltazione della figura imperiale – ottenuta tramite il susseguirsi di vaste aree dedicate alla rappresentanza e alla mondanità – dall’altro la creazione di un’oasi di pace e tranquillità che potesse regalare all’imperatore spazi e momenti di profonda intimità.
“Fece costruire con eccezionale sfarzo una villa a Tivoli ove erano riprodotti con i loro nomi i luoghi più celebri delle province dell’impero […]e per non tralasciare proprio nulla, vi aveva fatto raffigurare anche gli inferi.”
Così veniva descritta la Villa nell’Historia Augusta. Secondo l’idea comune infatti, Adriano, amante del mondo ellenico e orientale in generale, aveva scelto di riprodurre nella sua villa una serie di ambienti ispirati ai più importanti monumenti dell’epoca, azzardando anche costruzioni più o meno fantasiose di luoghi immaginari. Sebbene nei nomi l’assonanza sia palese, questo non si può certo dire per le ardite architetture scelte per la villa, che godono di una straordinaria forza espressiva di grande innovazione.
Gli edifici più celebri: Pecile e Canopo
Tra gli edifici più celebri vi sono certamente il Pecile, un vasto giardino porticato con piscina centrale, aperto sulla vallata sottostante e usato per le passeggiate dell’imperatore; l’Antinoeion, l’area sacra dove verosimilmente era custodita la tomba del giovane favorito di Adriano morto prematuramente, il celebre Antinoo; o ancora le Grandi e Piccole Terme, preziosamente decorate con la sottostante area destinata al personale di servizio.
Uno dei più sorprendenti ambienti della residenza è ancora oggi il Canopo, una rappresentazione evocativa del famoso giardino nilotico sul delta del fiume, destinato ai banchetti e alle feste. Ma Villa Adriana è molto altro. Straordinario è per esempio il palazzo imperiale vero e proprio con la Peschiera, i Triclini e la sontuosa Piazza d’Oro. Quest’ultima doveva in origine essere uno degli ambienti più sfarzosi dell’intero complesso: adibita a zona di rappresentanza, si articola con una serie di vani di differenti dimensioni e funzioni, aperti su una vasta corte interna a giardino, impreziosita da sofisticati giochi d’acqua.
Gli Hospitalia e il Teatro Marittimo
Altri settori assai interessanti sono poi i cosiddetti Hospitalia, una serie di vani decorati con delicati mosaici pavimentali, forse abitati dal personale di corte; le due Biblioteche, una greca e una latina; il Teatro Greco che, nonostante il nome, richiama maggiormente i teatri romani e doveva essere destinato ad un ristretto numero di spettatori. Infine, un altro assoluto capolavoro architettonico della Villa, è il Teatro Marittimo: su un ampio canale venne realizzato un isolotto, sul quale si imposta un edificio identificato come una piccola domus privata dell’imperatore, una sorta di residenza minore all’interno della più vasta residenza imperiale, usata da Adriano come luogo isolato di pace e tranquillità.
Passeggiare per Villa Adriana ancora oggi (scopri qui quando farlo insieme a noi!), dopo quasi duemila anni, vuol dire perdersi in luoghi senza tempo, assaporare la perfetta unione tra la potenza creatrice della natura e dell’uomo… e forse era proprio questo il desiderio ultimo di Adriano!