Dopo i Patti Lateranensi, firmati l’11 Febbraio del 1929 da papa Pio XI e Benito Mussolini, i rapporti tra Stato Italiano e Stato Vaticano divennero più distesi e iniziò un lavoro di reciprocità, sancito tra le altre cose, anche dalla costruzione di una nuova importante strada, che non solo di fatto ma anche di nome, esprimesse l’avvio di una nuova fase di pace tra i due vicini, “via della Conciliazione”, appunto.

 

Le trasformazioni: dalla Spina di Borgo a via della Conciliazione

I lavori di costruzione, avviati dopo la distruzione della Spina di Borgo, il quartiere cioè sorto tra piazza San Pietro e Castel Sant’Angelo, videro tra i progettisti Marcello Piacentini, all’epoca il più importante architetto italiano.

 

 

 

Il progetto di apertura di via della Conciliazione

Iniziata nel 1936, la strada terminò ufficialmente solo in occasione del Giubileo del 1950, quando furono inseriti due file di portalampioni a forma di obelisco, denominate ironicamente dai romani “le supposte” per la loro forma allungata! Alla base del progetto c’era l’intenzione di creare un asse scenografico e monumentale, in linea con i dettami del tempo, che collegasse i due Stati e che terminasse con due monumenti scenografici: da un lato Castel Sant’Angelo, di proprietà italiana dal 1870 e dall’altra piazza San Pietro, cuore della Cristianità. 

 

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Molti edifici, strade e piazze vennero distrutte per far posto ad un nuovo fronte stradale, formato in parte da alcuni imponenti palazzi già esistenti e in parte da nuovi edifici, che occuparono i vuoti lasciati dalla demolizione.

 

Gli edifici più antichi: palazzi e chiese

Tra i principali edifici che oggi affacciano sulla via possiamo citare Palazzo Castellesi Torlonia, realizzato all’inizio del XVI secolo e attribuito a Donato Bramante; Palazzo Cesi Armellini, costruito intorno al 1520 e restaurato alla fine dello stesso secolo da Martino Longhi il Vecchio (scopri qui quando visitare il Palazzo insieme a noi!); Palazzo dei Penitenzieri (già della Rovere) edificato intorno al 1480 e così chiamato perché nel Seicento furono trasferiti qui i confessori con particolari poteri di assoluzione; Palazzo dei Convertendi anch’esso costruito a fine Quattrocento da Bramante, divenne nel Seicento la sede di quegli eretici decisi ad intraprendere il cammino di conversione. Fu famoso anche perché qui visse agli inizi del Cinquecento Raffaello Sanzio!

 

 

Vi è inoltre, a metà del percorso, la Chiesa di Santa Maria in Traspontina, realizzata nel XVI secolo al posto di una più antica, demolita perché intralciava la visuale dei cannonieri di Castel Sant’Angelo.  Opera di Ottaviano Mascherino, tra le opere d’arte all’interno si segnala il movimentato altare maggiore di Carlo Fontana, che custodisce un’icona medievale.