Si può pensare che Galleria Borghese, così ricca di straordinari capolavori artistici, possa non essere il luogo ideale in cui organizzare mostre. Ma non è questo il caso dell’ultima esposizione: “Valadier. Splendore nella Roma del Settecento”.

 

Luigi Valadier, Roma e i Borghese

La mostra è interamente dedicata a Luigi Valadier (padre dell’architetto Giuseppe), il più celebrato ebanista, fonditore e orafo italiano del Settecento, protagonista di spicco della Roma dell’epoca. Tutto quello che veniva preziosamente creato nella sua officina in via del Babuino, diveniva oggetto del desiderio dei più influenti cittadini, papi inclusi. Era questa infatti una Roma dove il gusto, la ricchezza e l’opulenza erano segno distintivo delle dimore di chi “contava”: aristocratici, nobildonne e perfino sovrani di paesi lontani.  Non è un caso che sia proprio Galleria Borghese ad ospitare questa mostra. Forte infatti fu negli anni il legame tra Marcantonio Borghese e il Valadier che, nonostante il cognome e un padre francese – anche lui argentiere – era profondamente romano.

 

Le opere in mostra

In mostra sarà possibile ammirare ben 90 opere: sculture sacre, arredi liturgici, argenti, bronzi, centrotavola, metalli dorati con marmi e pietre dure, disegni e molto altro ancora. Per l’occasione è stato inoltre restaurato il bronzo del San Giovanni Battista del Battistero di San Giovanni in Fonte al Laterano e lo si potrà quindi ammirare come mai è stato possibile finora, perché esposto al di fuori della nicchia che lo ospita solitamente!

 

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Una importante sezione è invece dedicata ai disegni, strumento fondamentale per comprendere l’evolversi del procedimento creativo del Valadier e della sua traduzione attraverso l’attività della grande e articolata bottega che dirigeva. In mostra sono inoltre presenti alcuni totem multimediali dedicati ai Luoghi di Luigi Valadier a Roma, come siti, chiese, palazzi e ambienti che conservano le sue opere: un invito a trasferire questo percorso virtuale nella realtà, per comprendere meglio il lavoro di questo straordinario artista, divenuto espressione di quel gusto internazionale che da Roma partiva per diffondersi in tutta Europa.

 

 

Nonostante il lusso, lo sfarzo e il successo, la vita del Valadier si concluse in tragedia: si gettò nel Tevere, suicidandosi, nel 1785, spinto dai numerosi problemi economici.