Anche nella Roma di una volta, quella sopravvissuta, seppur con i normali cambiamenti sociali, fino all’inizio del secolo scorso, si amava festeggiare alcune ricorrenze, molte delle quali al tempo avevano solo carattere religioso e non civile.
Il 25 Aprile
Il 25 Aprile, giorno dedicato a San Marco Evangelista, si organizzava una processione che dalla Basilica di San Lorenzo in Damaso attraversava tutto il Rione Parione, concludendosi poi a piazza Navona, dove i giovani studenti del ginnasio improvvisavano versi poetici in un’atmosfera goliardica e chiassosa!
Le feste di Maggio
L’inizio di Maggio invece era scandito da una serie di festeggiamenti, che al tempo nulla avevano a che fare con i lavoratori, sebbene il santo a cui questo giorno era dedicato era proprio San Giuseppe Lavoratore. Sappiamo ad esempio che per molto tempo, ogni anno di Primo Maggio, la nobile famiglia Colonna organizzava nel loro palazzo al Quirinale, un sontuoso banchetto per principi e alti prelati, a cui a volte ha partecipato perfino il papa!
Dalle finestre che davano sull’attigua Basilica dei Santi Apostoli venivano gettati sulla folla sottostante pavoni, quaglie e pernici: il divertimento consisteva nel vedere come il popolino si scapicollasse pur di acciuffare uno dei poveri volatili! Ma non solo. Per rendere il momento ancora più sfrenato, ecco che si faceva roteare sulle teste dei presenti uno sventurato maialino legato ad una fune: premio succulento per chi avesse avuto la fortuna o l’ardire di accaparrarselo, non senza risse e zuffe!
Le gite fuori porta
Ma Maggio in generale era caratterizzato da momenti di svago per tutta la popolazione: grazie al clima tiepido, come avveniva anche ad Ottobre, i romani erano soliti trascorrere il proprio tempo libero “fuori porta” nei cosiddetti “prati del popolo”, la zona cioè di Testaccio, al tempo assai diversa rispetto ad oggi.
Oltre agli immancabili pic nic, bagnati da fiumi di vino, si era soliti lanciarsi in balli e giochi, tra cui spiccavano quelli sportivi, in cui i bulli dei vari rioni potevano dar mostra della propria abilità fisica e conquistare onore, rispetto e anche qualche bella fanciulla!
Gli sport dell’epoca: “ruzzica” e “albero della Cuccagna”
Tra i vari sport, il più gettonato era sicuramente la ruzzica: una pesante ruota in legno doveva essere lanciata il più lontano possibile, seguendo un percorso stabilito; a volte alla ruota era preferita una bella forma di “cacio”, che diveniva anche l’ambito premio del vincitore!
Immancabile poi era l’albero della cuccagna, detto proprio Il Maggio: questo gioco, di origini medievali, consisteva nel salire sopra un palo scivoloso per accaparrarsi il contenuto della cuccagna, fatto di delizie paradisiache!
Tra locande, osterie, musica, balli e giochi!
Anche il centro cittadino non era immune al fascino delle vacanze primaverili: osterie e locande offrivano buon cibo, l’immancabile vino, musica di stornelli, danze e ovviamente giochi, quasi sempre d’azzardo e invano proibiti dalle autorità papali, terrorizzate dai disordini che puntualmente scoppiavano in questi contesti goderecci.
Basti pensare che tra i “giochi” più in voga durante la bella stagione vi erano le sassaiole: due o più “squadre” rionali si fronteggiavano a suon di lancio di sassi e non di rado ci scappava il morto o comunque una buona quantità di feriti, che malconci finivano all’ospedale della Consolazione. Il campo da gioco prediletto era solitamente Campo Vaccino e cioè l’antico Foro Romano, dove molti secoli prima altri impavidi combattenti amavano sfilare!
Passa con noi le tue vacanze primaverili: potrai trovare qui tutte le visite in programma!