“Si deve ammirare con straordinario entusiasmo il panorama di tutta la città, in cui sono così numerose le torri da sembrare spighe di grano.”
Così veniva descritta Roma dall’erudito inglese Mastro Gregorio nella guida per pellegrini da lui redatta nel XII secolo. In passato infatti la città contava l’esistenza di ben 300 torri, tutte presenti contemporaneamente, in una Roma che in quegli anni non era certamente così vasta come lo era stata invece in epoca imperiale! Anzi, la maggior parte dei romani preferiva vivere nella zona a ridosso del Tevere, così da poter usufruire dell’acqua del fiume, sfruttare la sua corrente con i mulini e soprattutto godere di un buon appostamento difensivo.
La casa a torre: architettura e tipologia
La tipologia abitativa più diffusa divenne ben presto proprio la casa a torre, non per il popolo, ma per gli aristocratici, in quanto simbolo del diritto feudale. Sarà poi solo con il Rinascimento che la nobiltà si sentì sufficientemente al sicuro da abbandonare la casa a torre preferendo la ben più elegante e raffinata residenza palatina. Ciò però non comportò la cancellazione completa e totale delle torri: sono molte ancora oggi a svettare in alto in tutto il centro cittadino.
La Torre delle Milizie: perché pende?
Alcune sono facilmente riconoscibili perché rimaste in piedi e spesso sono completamente isolate, altre invece sono più nascoste, perché finirono per essere inglobate in costruzioni successive. Tra le più note vi è certamente la Torre delle Milizie, uno dei maggiori complessi fortificati della Roma medievale e straordinaria quinta scenografica dei Mercati di Traiano. Alta quasi 50 metri, doveva essere in realtà ben più imponente: a causa del terremoto del 1348, perse il terzo piano e assunse quella sua particolare inclinazione che le vale l’appellativo di “torre pendente”!
La Torre dei Caetani sull’Isola Tiberina
Sull’Isola Tiberina, ecco comparire la Torre dei Caetani, menzionata per la prima volta nel 1192 come proprietà però dei Pierleoni. Passata di mano durante i secoli a numerose importanti famiglie, nel 1638 fu venduta a Marcantonio Palma che lo trasformò in convento.
Torre Argentina: storia e origine del nome
Tutti noi diamo spesso per scontato che la torre sorta al di sopra dell’area sacra di Largo di Torre Argentina sia proprio quella a cui il toponimo si riferisca. Ma in realtà non è così! La torre della piazza è infatti detta del Papito, nome che potrebbe derivare dalla famiglia Papareschi (detti anche de Papa) o dal ricordo dell’antipapa Anacleto II Pierleoni. La vera Torre Argentina è oggi inglobata nell’edificio cinquecentesco proprio a lato del Teatro, detto Casa del Burcardo, dal nome del suo principale inquilino, Giovanni Burkhardt di Strasburgo (in latino Argentoratum), cerimoniere pontificio di ben cinque papi (Sisto IV, Innocenzo VIII, Alessandro VI Borgia, Pio III e Giulio II).
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