Che i Romani fossero dei grandi costruttori non è certo un segreto e nemmeno che amassero i bagni pubblici, le terme. Quando si uniscono questi due fattori, ecco sorgere alcuni degli edifici più imponenti e funzionali del passato, tra cui le Terme di Diocleziano, le più maestose dell’antichità.
La storia delle Terme di Diocleziano
Costruite per volere dell’imperatore Diocleziano sull’Esquilino, nella zona dove oggi sorge la Stazione Termini – che da esse prende il nome – furono realizzate in pochissimi anni, tra la fine del III e l’inizio del IV secolo. Ancora oggi i loro resti sono ben visibili in più punti dell’intera zona, anche se durante il corso dei secoli gran parte delle terme furono manomesse e purtroppo distrutte. Ciò che in primis contribuì alla loro decadenza fu, verso la metà del VI secolo, il taglio degli acquedotti, causando l’abbandono del complesso. Quello che invece aggravò ulteriormente la situazione, rendendo il monumento del tutto impraticabile, fu lo spoglio di gran parte del suo materiale di costruzione.
Le trasformazioni del Cinquecento
Nel Cinquecento inoltre una parte delle antiche terme – quella relativa alle sale del tepidarium e del frigidarium – venne trasformata su progetto di Michelangelo nell’immensa Basilica di Santa Maria degli Angeli, con annesso convento per i monaci certosini, che qui abitarono fino alla fine dell’Ottocento, quando l’intero complesso passò nelle mani dello Stato Italiano, divenendo la prima sede del Museo Nazionale Romano.
La realizzazione di piazza della Repubblica
Sempre in questi anni la grande esedra che concludeva l’edificio termale, a ridosso del calidarium, venne trasformata da Gaetano Koch nella scenografica piazza della Repubblica – detta anche piazza Esedra – i cui edifici ripercorrono il perimetro dell’antica aula, con al centro la bella Fontana delle Naiadi opera di Mario Rutelli.
Il Museo Nazionale Romano
Il Museo vero e proprio occupa quindi parte delle grandi aule e del recinto che circondava le terme imperiali, come si può vedere ancora oggi, grazie anche agli importanti e moderni restauri. Questi infatti hanno consentito l’apertura al pubblico di una parte dell’antica natatio – la piscina scoperta – di alcune altre grandi sale e dell’aula che corrispondeva alla cisterna per la conserva dell’acqua del complesso termale. La visita consente inoltre di passeggiare all’interno dei due chiostri del convento: quello maggiore, progettato da Michelangelo, con al centro un delizioso gioco d’acqua corredato da otto giganti sculture di animali e sotto i portici laterali la serie di piccole stanzette, un tempo abitate dai monaci; e quello minore – perché più piccolo rispetto al precedente – che si apre al di sopra di una parte della natatio.
Le collezioni del Museo
Le collezioni del museo esposte al pubblico sono davvero uniche e mostrano, grazie alla sequenza cronologica scelta per la loro esposizione, la nascita e l’evoluzione della scrittura latina, con particolare risalto all’epigrafia sia privata sia pubblica. Osservando i numerosi reperti del museo, è quindi possibile ripercorrere gli usi e i costumi degli antichi romani, dagli albori fino alla decadenza, scoprendo particolari affascinanti, che gettano luce sui diversi contesti sociali, sulle arti e i mestieri, sulle gerarchie, sulla vita militare, sulle credenze religiose e il rapporto con la morte, ma anche sul matrimonio, l’amore e la vita delle donne! Un luogo magico, che lascerà stupiti tutti gli amanti dell’antica Roma ma anche i semplici curiosi. Vieni a visitarlo insieme a noi: controlla qui quando!