Tra gli edifici più imponenti dell’Antica Roma, un ruolo da protagonista lo occuparono sicuramente le Terme di Caracalla.
Le Terme di Caracalla: un po’ di storia
L’imperatore Lucio Settimio Bassano, che tutti conosciamo con il nome di Caracalla – soprannome a lui associato per la particolare tunica con cappuccio di origine gallica che era solito indossare – volle edificare in città un nuovo impianto termale in grado di superare tutti i precedenti. Realizzate tra il 212 e il 217 d.C. nell’affollata zona ai piedi dell’Aventino e non lontano dal Circo Massimo, divennero le terme più grandi mai avute a Roma, almeno fino al IV secolo quando dovettero cedere il primato alle nuove terme costruite dall’imperatore Diocleziano!
Le decorazioni delle Terme di Caracalla
Per ricchezza e sontuosità, le Terme di Caracalla dovettero sbalordire il popolo romano: le pareti dell’edificio erano infatti interamente rivestite da marmi pregiati e policromi e da lavorazioni a stucco e ad affresco, mentre i pavimenti presentavano raffinati mosaici con disegni spettacolari e alquanto fantasiosi.
Le celebri spoliazioni
Come tutti gli altri edifici dell’Antica Roma, anche le Terme di Caracalla hanno ovviamente subito, a partire già dal Medioevo, importanti e numerose spoliazioni. Fatto curioso è che alcuni di questi decori e arredi si possano in realtà ammirare oggi in altri monumenti di Roma, come per esempio le colonne delle terme riutilizzate nelle navate della Basilica di Santa Maria in Trastevere o i due vasconi trasformati in fontane a piazza Farnese. Ma non solo decorazioni architettoniche, perché nelle terme trovarono posto anche numerosi gruppi scultorei o singole statue che, tra il XVI e XVII secolo, finirono nelle collezioni private delle più potenti famiglie nobili e che oggi invece si possono ammirare in numerosi musei, come per esempio i gruppi Farnese al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Il percorso oggi e quello antico
Ciò che desta particolare stupore è che ancora oggi, nonostante le distruzioni causate dal passare dei secoli, sia possibile comprendere pienamente tutta la grandezza delle antiche Terme. Come? Grazie ai loro enormi muri in laterizio che svettano in alto per molti metri, dandoci perfettamente l’idea della maestosità che l’intero complesso doveva avere in epoca romana. E le terme erano davvero enormi: potevano infatti contenere al loro interno fino a 1.600 persone contemporaneamente!
Recinto, giardini e la grande cisterna
Ma andiamo con ordine. L’imperatore volle realizzare delle terme dalla pianta simmetrica e assai composita: si entrava infatti all’interno superando un grande recinto esterno in cui si aprivano botteghe, numerosi ambienti di servizio e vani riservati alle più diverse destinazioni, come per esempio biblioteche o aule di lettura. Una volta entrati, ci si trovava in un grande spazio aperto organizzato con un raffinato ed elegante giardino dove sul fondo – ancora oggi ben visibile – trovava posto una grande cisterna che poteva contenere fino a 80.000 litri di acqua, tutta quella ovviamente necessaria ad alimentare l’intero complesso termale con le sue vasche, la piscina, le fontane e gli straordinari giochi d’acqua!
Spogliatoi, ambienti principali e le altre sale
Ed è proprio al centro di questo grande giardino, che trovava posto il complesso termale vero e proprio, realizzato con una pianta simmetrica. I primi vani in cui si entrava erano gli spogliatoi: una serie di piccoli ambienti, disposti su più pani e dai pavimenti a mosaico, in cui si trovavano panche e armadietti assai funzionali! Da qui si potevano poi raggiungere le palestre dove praticare dell’ottimo sport e quindi tutti gli altri ambienti per la cura del corpo, come le saune e le sale massaggi. Tutto questo ovviamente per iniziare a sudare ed espellere le tossine! A questo punto si poteva iniziare il percorso attraverso le tre principali sale del complesso: il calidarium, con le vasche di acqua calda; il tepidarium per l’acqua tiepida e il frigidarium con l’acqua fredda, cuore del ciclo idroterapico. In estate poi si poteva anche frequentare la piscina a cielo aperto, la rande natatio!
I sotterranei delle Terme e il sistema di riscaldamento
Ma come era possibile far funzionare alla perfezione un così sofisticato impianto? Con l’ingegno tipico dell’Antica Roma ovviamente. Fu infatti costruita, proprio al di sotto delle terme, una vera e propria città sotterranea in cui passavano e correvano metri e metri di tubature per lo scarico delle acque nere e per il passaggio delle acque che alimentavano le vasche e le fontane del complesso superiore.
Ma non solo. Molti ambienti delle terme infatti dovevano anche essere ben riscaldati. Ecco quindi che questa città sotterranea era anche munita di specifici condotti per il passaggio dell’aria calda, di piccoli vani con i forni per il riscaldamento e di magazzini per lo stoccaggio del legname. Impossibile è immaginare la quantità di operai, schiavi e addetti ai lavori che qui dovevano trovarsi quotidianamente e contemporaneamente per far funzionare alla perfezione l’intera macchina dell’impianto termale!
La fortuna delle Terme in epoca romana
Come mai i Romani diedero così tanta importanza alle terme? Perché per loro non erano semplicemente un luogo in cui fare un bel bagno – cosa certamente non da poco visto che la maggior parte delle abitazioni era sprovvista di servizi sanitari e acqua corrente – ma di fatto le terme rappresentavano un luogo in cui potersi prendere cura della propria persona a 360 gradi, grazie alle attività per il corpo, per la mente e per lo spirito che qui erano messe a disposizione per tutto il popolo. L’ingresso infatti era quasi sempre gratuito per tutti! Ecco quindi svelato il motivo per il quale i bagni e le terme fossero per gli antichi romani uno dei piaceri della vita: “balnea vina venus corrumpunt corpora nostra sed vitam faciunt” e cioè “i bagni, il vino e l’amore ci mandano in malora ma fanno bella la vita.”
La Domus di Vigna Guidi: l’ultima sorpresa
Visitando le Terme di Caracalla infatti, è oggi possibile immaginare l’aspetto di quello che doveva essere l’antico quartiere presso Porta Capena, obliterato proprio per edificare il grandioso edificio termale antoniniano. Di tutto questo oggi resta visibile una domus di età adrianea (II secolo d.C.) scoperta tra il 1858 e il 1869 sul lato sud-est dell’impianto termale, in una vigna di proprietà di Giovan Battista Guidi, ispettore onorario dei Monumenti Antichi. Riportata al suo antico splendore, è oggi in grado di incantare i visitatori con le sue meraviglie: è il pianoterra a rivelare infatti la decorazione pittorica di un luogo di devozione privato e della volta di un triclinio. Ed è nell’ambiente sacro che si riconoscono dipinte sulle pareti la triade Capitolina (Giove, Giunone e Minerva) e alcune divinità egizie tra cui Anubi, Iside-Demetra, Serapide, e un quarto personaggio forse da identificare con Arpocrate. Un unicum nel panorama romano di età adrianea!
Che altro dire? Vieni a visitare le Terme di Caracalla insieme a noi!