Tra le meraviglie del Lazio, merita una menzione l’antica città di Sutri sorta su di un alto sperone tufaceo delimitato dal corso di due torrenti, il Promonte e il Rotali, in posizione dominante tra i monti Sabatini a sud e i Cimini a nord. Originariamente appartenente al territorio falisco, fu proprio per la sua posizione strategica, che ottenne e mantenne un ruolo storico molto importante a partire dal V-IV secolo a.C. e fino al tardo medioevo.
Il Parco Archeologico di Sutri
E tutta questa importante storia è perfettamente ripercorribile visitando l’incantevole area del Parco Archeologico di questo bellissimo borgo. Sebbene il parco sia il più piccolo del Lazio, è anche uno tra i più interessanti: ubicato lungo il tracciato della via Cassia (che corrisponde all’incirca a quello della Francigena), si estende nelle immediate vicinanze del borgo di Sutri ed è dominato dalla settecentesca Villa Savorelli a al suo interno è possibile oggi visitare un anfiteatro, un mitreo divenuto chiesa e una vasta necropoli. Ma andiamo con ordine.
L’Anfiteatro scavato nel tufo
Monumento di gran rilievo è l’anfiteatro, interamente scavato in un banco tufaceo posto di fronte alla città. Disponeva di due ingressi, raggiungibili tramite un deambulacro coperto ricavato nel podio che circondava l’arena; la cavea era costituita da tre serie di gradinates suddivise da corridoi di scorrimento detti praecinctiones e raggiungibili tramite i vomitoria (e cioè le scale); e a nord presentava un balteo, sul quale vi sono tracce di semicolonne di ordine tuscanico a rilievo. L’inquadramento cronologico è assai difficile visto le scarse informazioni di cui si dispone, ma si ipotizza per la sua costruzione un periodo compreso tra gli ultimi decenni del I secolo a C. ed i primi anni del I secolo d.C.
La necropoli urbana
Molto interessante è poi la necropoli urbana di Sutri, uno degli esempi più consistenti di tombe rupestri di età romana nell’ambito del territorio etrusco-falisco. Si estende per circa 180 m lungo l’alto costone tufaceo che doveva costeggiare la Cassia e oggi sono visibili circa 64 tombe, di varia tipologia, tutte però scavate direttamente nella parete e disposte su diversi livelli. Mancando anche in questo caso qualsiasi dato cronologico, si può ipotizzare che la necropoli sia stata in uso dal I secolo a. C. fino al III-IV secolo d. C.
Il Mitreo divenuto Chiesa
E dulcis in fundo, una meraviglia unica nel suo genere: la piccola chiesa dedicata alla Madonna del Parto, sorta all’interno di un antico mitreo. La chiesa, riferibile al XIII-XIV secolo, è interamente scavata nel tufo e presenta straordinari e raffinati affreschi raffiguranti la Madonna e i Santi, San Cristoforo e la leggenda di San Michele del Gargano. L’edificio è suddiviso al suo interno da tre navate grazie a due file di pilastri ricavati nel tufo e in quelle laterali si notano ancora i lunghi banconi dell’originario mitreo che servivano per il banchetto mistico dei fedeli.
Insomma la visita guidata al Parco Archeologico di Sutri regala continue ed infinite sorprese: è forse possibile mancare? Certo che no: ti aspettiamo alla prossima visita guidata!