La nuova mostra alle Scuderie del Quirinale punta i fari su Genova, una città forse un po’ trascurata nella storia dell’arte, ma che grazie all’esposizione dal titolo “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, è in grado di irrompere nella scena e riguadagnare quel ruolo da protagonista che la rese così importante da meritarsi l’appellativo di la Superba.

Il percorso ripercorre, attraverso l’esposizione di circa 120 opere provenienti dalle maggiori istituzioni italiane e americane oltre che da prestigiose collezioni private, questo periodo di straordinaria esplosione artistica e fioritura economica della città ligure, seguendone le vicende storico artistiche dal culmine fino all’appannarsi della sua fortuna politica.

 

Da Rubens a Van Dyck

La mostra si apre con una meravigliosa sala dedicata a Rubens, artista che anticipa nelle opere realizzate per gli importanti committenti genovesi, la trama e grammatica tipicamente barocca facendola dialogare con un linguaggio precedente e, particolarmente esplicativa in questo senso, è il superbo Ritratto equestre di Giovan Carlo Doria. Del resto fasto e lusso è ciò che le nobili famiglie genovesi più ricercano per le loro dimore e questo è ciò che deve comparire anche nei loro ritratti.

 

 

Ecco quindi Rubens e Van Dyck concentrarsi particolarmente sulle vesti (come nel sofisticato ritratto di Elena Grimaldi Cattaneo), Giovanni Benedetto Castiglione sulle straordinarie suppellettili, mentre Alessandro Magnasco, nei suoi capricciosi paesaggi, punta tutto sui materiali preziosi come il marmo di Carrara, l’argento e l’ametista, perfette testimonianze dell’opulenza dell’epoca.

 

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Castiglione

 

 

Genova tra lusso e sfarzo

Ma il viaggio nel barocco di Genova attraversa anche molti altri temi, tutti quelli tipici della produzione artistica dell’epoca: dall’esplosione dei colori e degli elementi della natura agli esperimenti di controluce nella pittura di interni fino alle più audaci visioni mistiche. Il culmine dello splendore genovese si raggiunge però proprio nel lusso, nei fasti e nella ricchezza delle chiese e delle dimore che diventano veri e propri teatri dell’esibizione della propria posizione sociale e politica, tutto deve esser visto, ammirato, desiderato. E la mostra alle Scuderie è perfettamente in grado di ricostruire nelle proprie sale, grazie a tutte le opere esposte, quella stessa atmosfera sontuosa che investì la Superba Genova dalla fine del Cinquecento e per tutto il secolo successivo, quando il barocco esplose violentemente, divenendo l’unica scelta decorativa per tutti questi importanti ambienti interni.

 

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Tra Naturalismo e opere visionarie

Ma non mancano le sorprese come quelle regalate da Bernardo Strozzi con il suo dipinto “La cuoca”, considerato uno dei capolavori del naturalismo del Seicento, o da Alessandro Magnasco, uno degli artisti genovesi più visionari. Il suo celebre Trattenimento in un giardino di Albaro conduce lo spettatore verso la fine del viaggio: una veduta malinconica e struggente di una Genova ritratta dando le spalle al mare, con in primo piano un gruppo di nobili minuscoli rispetto al panorama, quasi a simboleggiare la loro ininfluenza politica e a celebrare, con eleganza e raffinata tragicità, la fine dei fasti repubblicani, dall’alto delle loro residenze di campagna.

 

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Strozzi

 

 

Ed è così che la mostra racconta, svelando opere che sono veri e propri capolavori artistici, tutte le meraviglie, i fasti, la pomposità di un’epoca, e cioè l’intera storia di una città che nel Seicento divenne il centro del mondo. Ti aspettiamo alla nostra visita guidata per ammirare dal vivo tutta questa bellezza!