“Su quella strada corrispondente all’antico Vico Iugario v’erano i granari dei Mattei, patrizi romani. Nel portico di quelli v’era un’immagine della s. Vergine, alla quale raccomandandosi una pia madre il cui figlio innocente era stato carcerato e condannato a morte per malefizi, la Vergine gli disse, consolandola, che il figlio non sarebbe morto, ma miracolosamente salvo dalle forche. Dopo ciò i fedeli offrivano spesso doni a quest’immagine e ne fu data la cura alla confraternita di S. Maria in Portico. Presso quei granari v’era pure un piccolo ospedale, vicino al quale fu poi fabbricata la chiesa alla Vergine della Consolazione. Questi fatti accaddero poco prima del 1460”. (Mariano Armellini).

 

La storia della Chiesa

Poco nota ai più, la Chiesa di Santa Maria della Consolazione nasconde invece una lunga e interessante storia, intrecciata spesso a racconti dal carattere malinconico e di forte pietà popolare.

Sorta, come suggerisce il testo dell’Armellini, lungo l’antico Vico Jugario, alle pendici della rupe Tarpea sul Campidoglio, venne fondata nel novembre del 1470 per ricordare due importanti eventi: il primo risale al 1385 quando un certo Giordanello degli Alberini, condannato a morte, lasciò nel testamento i fondi necessari per far affrescare sul muro esterno dei granai dei Mattei, un’immagine della Vergine, che potesse consolare gli ultimi istanti dei condannati. Questa piazza infatti era tristemente nota per essere uno dei luoghi dove veniva applicata la giustizia cittadina, fino almeno al 1550.

Il secondo evento risale invece al 1470 quando, secondo ciò che riporta la tradizione, un giovane innocente condannato al cappio si salvò grazie all’intervento miracoloso dell’immagine mariana. Quattro mesi più tardi venne edificata la chiesa, con il beneplacito di papa Paolo II, proprio per conservare all’interno l’affresco medievale.

 

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Le trasformazioni nei secoli

La primitiva chiesa, molto più piccola dell’attuale, fu costruita con i soldi del popolo romano dall’architetto Baccio Pontelli e fu affrescata da Antoniazzo Romano, ma venne in seguito riedificata nelle forme attuali su progetto di Martino Longhi il Vecchio, tra il 1583 e il 1606, sebbene la facciata sia stata completata solamente nel 1827, così come la gradinata, ampliata a metà Novecento, durante la sistemazione urbanistica dell’intera area. La dedicata alla Madonna della Consolazione si riferisce proprio al conforto ricevuto non solo dai condannati, ma anche dalle loro famiglie.

 

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L’ospedale annesso

L’arciconfraternita di Santa Maria delle Grazie, che per secoli ha custodito la chiesa, aveva già in gestione anche il piccolo ospedale che sorgeva alle spalle dell’edificio, oggi sede della Polizia Municipale di Roma Capitale. In questo ospedale nel 1591 lavorò come volontario durante una tremenda ondata di tifo, il giovane nobile Luigi Gonzaga, che aveva lasciato ogni bene per entrare nell’ordine gesuita. Contratto il morbo, il futuro santo spirò alcuni giorni dopo nella sua cella in Sant’Andrea al Quirinale.

 

 

In questo ospedale, in cui venivano accettati pazienti di ogni tipo e di ambo i sessi, operarono valenti medici e chirurghi del tempo. Molti furono i benefattori e le benefattrici che sin dai primi anni lasciarono cospicue donazioni alla pia istituzione: tra questi ricordiamo Cesare Borgia e sua madre Vannozza Cattanei! L’ospedale divenne inoltre famoso poiché qui si tenevano lezioni di chirurgia e dimostrazioni anatomiche pubbliche.

A metà Ottocento passò sotto la cura dei benedettini, per poi essere chiuso definitivamente sotto il regime fascista. Nonostante i profondi cambiamenti che quest’area subì soprattutto alla metà del secolo scorso, ancora forti sono le suggestioni che questi luoghi evocano: un ospedale e una chiesa che raccontano tutta la lunga e pietosa storia del popolo romano a partire dagli albori, quando la rupe Tarpea era sinonimo di tradimento, fino ai nostri giorni.

Ed è proprio da qui che è possibile godere di uno degli scorci più suggestivi e nascosti sulle portentose vestigia dell’antica città di Roma! Vi aspettiamo alla nostra visita guidata per scoprire insieme questo piccolo grande capolavoro: controlla il programma mensile per vedere quando!