Tra le basiliche più imponenti della città, vi è certamente Santa Maria degli Angeli e Martiri, certosa di Roma, sorta tra gli imponenti resti delle Terme di Diocleziano. Sembra difficile crederlo quando in piazza della Repubblica osserviamo la sua “spoglia” facciata, ma è entrando al suo interno che la meraviglia prende il sopravvento. Vuoi visitarla insieme a noi? Controlla il programma mensile per scoprire quando!

 

La visione dei Sette Martiri

Tutto ebbe inizio nel 1541 quando Antonio Lo Duca, sacerdote siciliano devoto al culto degli angeli, ebbe una visione straordinaria: vide una luce bianchissima scaturire dalle rovine delle Terme di Diocleziano con al centro i Sette Martiri (Saturnino, Ciriaco, Largo, Smaragdo, Sisinnio, Trasone e Marcello papa) collegati alla costruzione dell’immensa fabbrica. Da questa visione, ebbe la certezza che un tempio dedicato ai Sette Angeli dovesse sorgere proprio tra quelle maestose rovine termali!

 

Basilica di Santa Maria degli Angeli e Martiri_lasinodoro

 

Le vicende della costruzione: Pio IV e Michelangelo

La sua costruzione però fu assai travagliata: Antonio infatti si vide rifiutare il progetto da ben quattro pontefici, fino a quando Pio IV de’ Medici accolse il travagliato desiderio del sacerdote! Il progetto fu affidato a Michelangelo che qui realizzò, sebbene anziano (aveva infatti 86 anni), uno dei suoi sommi capolavori architettonici. Ma come trasformare le rovine dell’impianto termale romano in una sontuosa basilica cristiana? Scegliendo di lasciare intatte le strutture romane! Fu così che il tepidarium, i quattro ambienti che si aprivano ai suoi lati e quelli sull’asse trasversale furono recuperati in un organismo quasi a croce greca con tre ingressi, mentre il quarto braccio era concluso dal presbiterio absidato. I lavori però si protrassero a lungo tanto che furono completati, anni dopo la morte di Michelangelo, dal suo allievo Jacopo Del Duca nonché nipote dello stesso sacerdote Antonio.

 

 

 

 

Le trasformazioni architettoniche e le opere d’arte

Entrando oggi in basilica, il progetto di Michelangelo risulta parzialmente modificato poiché nei secoli successivi furono intrapresi altri numerosi interventi, come per esempio il nuovo riassetto decorativo di Luigi Vanvitelli del 1750 che ha dato alla basilica l’aspetto attuale. A lui si deve l’idea di aver allestito il transetto come una pinacoteca appositamente per accogliere le grandiose pale d’altare provenienti da San Pietro in Vaticano (sostituite da copie a mosaico per ragioni conservative poiché erano minacciate dall’umidità), tra le quali meritano particolare menzione il Martirio di San Sebastiano del Domenichino ed il Battesimo di Gesù di Carlo Maratta.

 

Basilica_di_Santa_Maria_degli_Angeli_e_dei_Martiri_interno_lasinodoro

 

 

Le sepolture illustri e la celebre Meridiana

Moltissime inoltre le importanti e celebri sepolture presenti in basilica: il pittore Salvator Rosa, Carlo Maratta, Armando Diaz e lo stesso papa Pio IV. Tra le curiosità della basilica vi è certamente la presenza al suo interno della meridiana ideata da papa Clemente XI Albani che la commissionò a Francesco Bianchini per il Giubileo del 1700, usata come orologio solare fino al 1846 quando fu sostituita dal cannone del Gianicolo.

 

 

 

La Basilica di Stato

La basilica oggi è il luogo in cui si celebrano le cerimonie ufficiali della Repubblica Italiana. Come mai? Perché è qui che il 24 ottobre 1896 Vittorio Emanuele III di Savoia, re d’Italia, sposò la principessa Elena del Montenegro, legando da quel momento il destino della basilica a quello dello Stato!