A ridosso delle Mura Aureliane e dell’Anfiteatro Castrense, tra la Basilica di San Giovanni in Laterano e Porta Maggiore, si trova una delle aree archeologiche più interessanti di tutta la città. Esattamente tutto intorno alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, è infatti possibile ammirare i resti di antichi edifici che risalgono all’epoca romana. Durante il periodo della Repubblica e fino al II secolo d.C., la zona fu scelta dalle più ricche famiglie romane per costruire sontuose domus, eleganti Horti e imponenti residenze extra urbane.
Il Palazzo Imperiale: dai Severi a Costantino
In seguito, l’intera area passò in mano imperiale e fu la dinastia dei Severi a dare il via alla costruzione di un immenso palazzo imperiale strutturato in differenti nuclei monumentali, immersi in un vasto parco. L’imperatore Eliogabalo fece aggiungere alla residenza un anfiteatro, un circo e numerosi ninfei, mentre ad Alessandro Severo si deve la costruzione di un grande impianto termale. La villa subì poi un piccolo ridimensionamento quando nel III secolo d.C. l’imperatore Aureliano fece edificare le nuove mura cittadine che di fatto, proprio in questo punto, andarono ad inglobare parte dell’anfiteatro, tagliando in due anche il circo.
Il Palazzo Sessoriano
Il complesso tuttavia continuò a funzionare con il nome di Palazzo Sessoriano: fu Costantino ad intraprendere nuovi lavori al suo interno per poi donarlo all’amata madre Elena, la quale decise poi di far realizzare una sala come cappella palatina dedicata al culto della Croce di Cristo, nucleo più antico della basilica odierna. Di tutto questo antico splendore oggi resta visibile solo una minima parte, perché con la caduta dell’Impero Romano, la zona di Santa Croce fu progressivamente abbandonata: solo la basilica continuò ad esistere divenendo meta obbligatoria di pellegrinaggio e un importante centro a lungo gestito dai Cistercensi. Ciò che ancora oggi è visibile, ci dà comunque un’idea della grandezza raggiunta in epoca romana.
L’Anfiteatro Castrense
Dal lato della Basilica è possibile entrare all’interno dell’Anfiteatro Castrense, il cui nome si riferisce all’idea di accampamento militare (castrum in latino), dato che qui si svolgevano gli spettacoli e le manovre militari in onore della corte imperiale. Dopo essere stato inglobato nelle Mura Aureliane, l’anfiteatro cadde in disuso e lentamente iniziò la sua scomparsa, fino alla realizzazione al suo interno di uno straordinario orto-giardino dei Cistercensi.
Il Circo e la Basilica Civile
Alle spalle della basilica, si possono invece ammirare i resti del Circo Variano in cui si tenevano i giochi gladiatorii e le corse dei carri e poco più avanti quelli della Basilica Civile voluta da Costantino: una grande sala absidata con la cattedra per il magistrato che presiedeva all’udienza.
Le Domus costantiniane e la Domus di via Eleniana
Straordinarie sono poi le domus costantiniane, l’area del palazzo destinata ai dignitari di corte, costruite a ridosso delle mura e che restituiscono ancora oggi pavimenti musivi finissimi realizzati con tessere di marmo bianco e nero. Non lontano si trova l’ultima straordinaria sorpresa del complesso: la domus di via Eleniana, scoperta nel 1982 ed interamente decorata con vivaci affreschi lungo le pareti ed eleganti mosaici nei pavimenti.
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