Un nuovo articolo del blog per andare alla scoperta della Basilica di San Paolo fuori le mura: buona lettura!

 

La tomba di San Paolo: l’Apostolo delle Genti

A 1,37 metri sotto l’attuale altare papale vi è una lastra di marmo composta da più frammenti che porta l’iscrizione PAULO APOSTOLO MART… Ed è proprio sulla tomba dell’Apostolo delle Genti che nel 324 d.C. l’imperatore Costantino volle costruire la primitiva piccola basilica per accogliere i numerosi pellegrini che già da secoli venivano in questo luogo a pregare. Secondo la tradizione infatti, Paolo sarebbe stato sepolto all’interno del cimitero romano lungo la Via Ostiense, subito dopo il suo martirio avvenuto per decapitazione nella zona delle Acque Salvie (attuale Tre Fontane). 

 

La storia della Basilica di San Paolo fuori le Mura

La chiesa costantiniana divenne ben presto troppo piccola rispetto all’afflusso dei visitatori e si ritenne necessario distruggerla per far posto ad una più grande basilica, a cui fu cambiato l’orientamento, da est ad ovest. Nel corso dei secoli furono molte le aggiunte ed i restauri fatti al suo interno, divenendo ben presto un vero e proprio scrigno di capolavori. Ricordiamo ad esempio la porta di entrata della basilica, composta da 54 pannelli incisi in lamina d’argento, voluta da Gregorio VII nell’XI secolo;  il chiostro del maestro Vassalletto; il magnifico ciborio di Arnolfo di Cambio eretto nel XIII secolo; la Cappella di San Lorenzo, opera seicentesca di Carlo Maderno o ancora il nuovo portico di Canevari datato al 1725.

 

 

 

L’incendio del 1823 e la ricostruzione della Basilica

Purtroppo tanto splendore accumulato negli anni subì una triste sorte una notte del Luglio 1823, quando un rovinoso incendio distrusse gran parte della basilica. Fu papa Leone XII ad occuparsi del suo rifacimento e per far fronte all’ingente spesa, si fece appello non solo al mondo cattolico, ma a chiunque potesse aiutare economicamente a sostenere l’impresa titanica di ricostruire la basilica tale e quale. La risposta fu massiccia, aprendo così la strada al più imponente cantiere della Chiesa di Roma del XIX secolo. La Basilica venne ricostruita in modo identico, anche riutilizzando i pezzi risparmiati dal fuoco e il 10 Dicembre 1854 Pio IX consacrò la “nuova” Basilica, alla presenza di un gran numero di Cardinali e di Vescovi, giunti a Roma da tutto il mondo per la proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione.

 

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Le esposizioni permanenti della Basilica

Ma la Basilica di San Paolo fuori le Mura è importante anche per le sue esposizioni permanenti. Nella Cappella delle Reliquie sono custodite – tra le altre – i frammenti della Croce di Cristo, il velo della Vergine e un bastone appartenuto, secondo la tradizione, allo stesso San Paolo. La Pinacoteca invece contiene pitture e stampe datate dal XIII al XIX secolo, tra cui spicca La Vergine e il Bambino, attribuita alla scuola di Antoniazzo Romano (XV sec.). Vi sono inoltre paramenti sacri, opere di oreficeria sacra, monete ritrovate presso la Tomba di San Paolo e provenienti da tutto il mondo, oltre a foto e documenti del periodo dell’incendio e del rifacimento.

 

 

 

Le aree archeologiche: il cantiere edile e il cimitero ostiense

Accanto alla Basilica, sono inoltre visibili due aree archeologiche: la prima, ha riportato in luce strutture di epoca medievale, utilizzate probabilmente come cantiere edile proprio per la fabbricazione dell’edificio sacro; la seconda invece, subito all’esterno, ha messo in luce una piccola porzione dell’antico cimitero ostiense, dove secondo la tradizione fu sepolto anche Paolo, l’Apostolo delle Genti.