Non solo centro storico e arte antica. Roma, come ogni grande capitale che si rispetti, può annoverare tra le sue meraviglie anche interi quartieri sorti in periferia e in epoca moderna realizzati da importanti architetti ed artisti.
La storia dell’Eur
Un virtuoso esempio in questo senso è il quartiere dell’Eur, acronimo di Esposizione Universale di Roma, sorto nella zona sud ovest della città. Nato per volere di Benito Mussolini, doveva rappresentare il luogo in cui celebrare innanzitutto i venti anni del Regime – anniversario della Marcia su Roma – salvo poi venire a costituire il “nuovo” centro cittadino dal punto di vista politico, amministrativo, sociale e ideologico. E proprio una grande Esposizione Universale avrebbe dovuto inaugurare il nuovo polo urbanistico tra il 1941 e il 1942, tant’è che in origine il suo nome era proprio E42 (Esposizione 1942).
Già nel 1936, venne costituito l’Ente Autonomo che avrebbe dovuto seguire i lavori e l’incarico di progettista e direttore venne dato a Marcello Piacentini, coadiuvato da Giorgio Calza Bini, Giuseppe Pagano, Luigi Piccinato, Luigi Vietti ed Ettore Rossi. Il progetto iniziale, presentato nel 1938, prevedeva per la nuova area un’estensione di ben 400 ettari, ma in realtà non venne mai portato a termine (non si tenne neanche l’Esposizione Universale) a causa dell’imminente scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il complesso infatti fu solo in parte terminato alla fine degli anni Cinquanta in occasione della XVII Olimpiade tenutasi a Roma nel 1960. Per l’occasione furono quindi completate alcune infrastrutture, come per esempio il Palazzo dello Sport e il Velodromo, e fu realizzato anche il laghetto con l’annessa area verde.
L’Eur oggi
Passeggiando oggi all’Eur, abbiamo però la possibilità di comprendere ancora pienamente l’idea di fondo ben celata nella sua impronta urbanistica, costituita da un impianto viario ad assi ortogonali, e il suo completo sviluppo architettonico: edifici maestosi ed imponenti, massicci e squadrati, costruiti con i materiali della tradizione romana, come il bianco marmo e il travertino. Le forme stesse dei principali edifici sono ispirate alla tradizione classica romana, sposandosi pienamente con l’ideologia del potere dominante, esaltando così la grandezza della “Nuova Roma”, di cui l’Eur doveva essere il nuovo cuore appunto.
Il Colosseo Quadrato
Non mancano però le intuizioni delle più moderne soluzioni proposte dalle correnti Razionalista e Metafisica, molto in voga nell’epoca in tutta Europa e non solo. Tra i palazzi più importanti che ancora oggi costituiscono i simboli del quartiere, vi è sicuramente quello della Civiltà Italiana, conosciuto anche come Colosseo Quadrato: un gigantesco parallelepipedo con le quattro facce scandite da una serie ripetuta di archi, un’anima in cemento armato – simbolo di tecnologia ed avanguardia – e un rivestimento in travertino, in ricordo del glorioso passato. Statue e scritte monumentali inneggianti al popolo italiano completano poi il palazzo simbolo del quartiere.
Il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi
Altro edificio di rilievo è il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi, realizzato in cemento armato, travertino e vetro: un corpo centrale cubico a cui si assemblano ampi volumi liberi, come il colonnato e la copertura a volta a crociera ribassata.
La Basilica dei Santi Pietro e Paolo e gli altri palazzi
Immancabile è ovviamente la Basilica dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, realizzata su una collinetta, talmente imponente da essere ben visibile da molti punti panoramici di Roma! Ispirata ai modelli classici della tradizione, presenta una pianta a croce greca ed un’alta cupola. Gli importanti edifici che vanno invece “a chiudere”, idealmente e visivamente, la quinta scenografica del centro del quartiere sono l’attuale sede dell’Archivio Centrale dello Stato, il Palazzo degli Uffici, i Palazzi dell’INA e dell’INPS e l’Edificio delle Poste, Telegrafi e Telefoni. Non solo edifici di rappresentanza però.
I palazzi della cultura all’Eur
Vale la pena menzionare infatti anche il palazzo dedicato alla cultura, sede del Museo della Civiltà Romana, uno degli edifici più rappresentativi del quartiere. Con il suo doppio corpo ricoperto da un bugnato in peperino e collegato da un colonnato rialzato in travertino, risulta essere quasi privo di aperture se non per i lucernai sul soffitto. Parlando di Eur però è impossibile non menzionare anche il Palazzo dello Sport, conosciuto come Palalottomatica, realizzato negli anni Cinquanta da Marcello Piacentini e Pier Luigi Nervi come quinta scenica per tutti coloro che da qui giungevano a Roma. E per meglio ricordare il fasto dell’Impero Romano, ecco che nel 1959 fu posto nel cuore del quartiere l’obelisco dedicato a Guglielmo Marconi, opera di Arturo Dazzi: alto circa 45 metri e realizzato anch’esso in cemento armato, divenne il centro ideale del nuovo quartiere e di una intera nuova era.
Vieni a visitare questo interessante quartiere insieme a noi: controlla nel programma mensile quando è prevista la prossima visita all’Eur!