Passeggiando nel cuore della città e precisamente tra via della Lungara e le pendici del Gianicolo, è possibile scoprire un luogo magico in cui rigenerarsi, lontani dal caos e dalla vivacità di Trastevere

 

La nascita dell’Orto Botanico

E’ qui che dal 1883 fu collocato l’Orto Botanico di Roma, uno dei più grandi d’Italia, proprio dove un tempo vi era il parco della bellissima Villa Corsini, scelta nel XVII secolo dalla regina Cristina di Svezia come personale residenza.

 

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L’Orto si inserisce a pieno titolo nella tradizione dei giardini dall’importante valore scientifico-naturalistico tanto che oggi costituisce uno dei Musei del Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza Università di Roma.

Con le sue circa 3.000 specie vegetali, l’Orto si estende oggi su una superficie di circa 12 ettari occupando parte dell’area archeologica denominata Horti Getae, i giardini cioè di proprietà del figlio di Settimio Severo, Geta cioè, fratello di Caracalla sorti dove oggi resta a noi visibile Porta Settimiana. Ma non fu il primo Orto Botanico della città.

 

 

Gli “antenati” dell’Orto Botanico

Suo antenato fu infatti il pomerium o verziere istituito nel XII secolo entro le mura vaticane all’epoca di papa Nicolò III, e composto da un viridarium, con alberi diversi, da un pratellum, con piante erbacee e da una fontana. E’ nel giardino vaticano che nacque quindi il primo esempio di Orto Botanico, che solo però più tardi assunse l’aspetto di una raccolta organica, in cui furono coltivate anche piante medicinali, dette “semplici”, da cui si estraevano i principali medicamenti dell’epoca. Pratica talmente importante da portare papa Leone X nel 1514 ad istituire all’Università la prima cattedra per l’insegnamento di queste particolari, chiamata appunto Lettura dei Semplici. Fu però solo nel Seicento che l’allora direttore dell’Orto Vaticano, Giovanni Faber, iniziò a chiamare la sua materia “botanica”!

 

Orto botanico_Li Giardini di Roma_Gianbattista Falda_lasinodoro

 

 

Quando la residenza abituale dei papi fu spostata al Quirinale, l’Orto Botanico venne abbandonato, fino a quando papa Alessandro VII decise di creare il nuovo Orto universitario sul Colle del Gianicolo, non lontano dalla sede attuale. Nel 1820, a causa dell’inadeguatezza dell’area, l’Orto venne sistemato nel giardino di Palazzo Salviati all’inizio di via della Lungara e dotato di due moderne serre riscaldate.

 

Orto Botanico di Villa Salviati_lasinodoro

 

Nel 1876 fu nuovamente trasferito nel convento di San Lorenzo in via Panisperna, fino a quando, nel 1883, l’Orto Botanico venne definitivamente accolto nel parco di Villa Corsini alla Lungara. E come prestigiosa residenza della nobiltà romana, il giardino possedeva già un importante valore artistico, anche grazie al restauro settecentesco di Ferdinando Fuga, autore anche di capolavori che è ancora oggi possibile ammirare nel giardino, come la Fontana degli Undici Zampilli e la Fontana dei Tritoni.

 

Orto Botanico Roma_lasinodoro

 

 

Le meraviglie botaniche

Ma cosa possiamo ammirare oggi al suo interno? Di tutto e di più! Monumentali alberi secolari, palme, una ricca collezione di bambù, serre con piante grasse e orchidee (circa 400 specie), un roseto e numerose piante acquatiche. E ancora il Giardino degli Aromi, le cui specie sono riconoscibili attraverso le loro caratteristiche tattili o olfattive; il curioso Giardino Giapponese, con i suoi immancabili ciliegi o ancora il più “tipico” Giardino Mediterraneo!

 

 

Visitare l’Orto sarà quindi straordinario in ogni stagione proprio perché la natura è sempre mutevole: in Primavera imperdibile è l’Hanami, la meravigliosa fioritura dei ciliegi nel giardino giapponese; in Estate, si potrà assistere alle meravigliose fioriture tardive come quelle del Giardino dei Rododendri; l’Autunno, invece, è il periodo del foliage e le foglie delle numerose specie di aceri assumono variegate sfumature di colore che virano dal giallo, all’arancio, al rosso!

 

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Si può dunque perdere? Certo che no: buona passeggiata!