Benvenuti a Palazzo! O per meglio dire benvenuti a Villa Farnesina, capolavoro architettonico del primo Rinascimento italiano, residenza suburbana, realizzata nella zona di Trastevere, agli inizi del Cinquecento da Baldassarre Peruzzi per volere del ricco banchiere senese Agostino Chigi. In questa zona infatti, al di là del fiume, già dalla fine del Quattrocento ricche famiglie comprarono appezzamenti di terreno dove poter edificare la loro villa dell’otium, inteso ovviamente alla maniera degli antichi e cioè come tempo libero da dedicare alle arti e ai piaceri.

 

Agostino Chigi e Francesca Ordeaschi

Agostino Chigi, grande uomo d’affari fortemente legato ai numerosi pontefici che si succedettero a inizio del 1500 sul soglio di Pietro, e soprattutto raffinato mecenate, amico e protettore dei più illustri artisti del tempo, volle creare una villa, modesta certo nelle dimensioni, ma di immenso fascino, come un vero e proprio simbolo della sua grandezza e dell’amore per la sua Francesca Ordeaschi. Infatti, sebbene Agostino abbia iniziato la costruzione della residenza prima di conoscere la sua futura moglie – una giovane veneziana in realtà di bassa estrazione sociale – trovò il modo di far decorare alcuni degli ambienti più importanti di Villa Farnesina con temi ispirati all’amore.

 

Raffaello a Villa Farnesina: Galatea e la Loggia di Amore e Psiche

Ecco spiegato il motivo per cui all’interno della loggia principale troviamo, sebbene non terminati, gli affreschi ispirati al mito di Amore e Psiche, opera di Raffaello e della sua bottega, tra cui spiccano Giulio Romano e Francesco Penni.

 

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Villa Farnesina

 

Ma Raffaello, che probabilmente preparò solo i cartoni per questa composizione – essendo in questi anni impegnato su molti fronti – dipinse invece certamente di sua mano la splendida Galatea, che trionfa nella seconda loggia del piano terreno. Qui infatti, sono rappresentate scene tratte dalla mitologia classica e composte in modo tale da divenire anche simboli astrali, legati all’oroscopo di Agostino, uomo molto intelligente ma altrettanto superstizioso.

 

 

Raffaello però anche questa volta si limitò alla Galatea, lasciando il resto delle decorazioni a Sebastiano del Piombo e allo stesso Baldassarre Peruzzi, che si occupò di decorare anche lo Studiolo del banchiere con scene tratte dalle vicende di Ercole.

 

La Stanza delle Prospettive: sala da pranzo illusionistica

Al piano superiore, cuore più intimo della casa, il Peruzzi si dedicò alla decorazione della lussuosa Sala da Pranzo, che ospitò il fastoso banchetto di nozze di Agostino e Francesca, avvenuto addirittura alla presenza del pontefice in persona! Questa stanza è chiamata anche “delle Prospettive” poiché su tutte le pareti, oltre a una serie di divinità classiche, è rappresentato anche uno straordinario paesaggio in prospettiva, a metà tra il reale e il fantasioso, che consente l’immersione totale nell’atmosfera del suburbio romano di cinquecento anni fa! Ma non solo.

 

Peruzzi_Sala_delle_Prospettive_Villa_Farnesina_lasinodoro

 

Osservando attentamente infatti, su alcune di queste pareti, è possibile scorgere la presenza di particolari graffiti: sono i segni e le scritte lasciate dai Lanzichenecchi nel 1527 quando invasero la città di Roma, distruggendo ogni cosa e mietendo numerose vittime. Infatti purtroppo Villa Farnesina, alla morte dei sui proprietari, conobbe una ben triste sorte venendo in parte abbandonata o data semplicemente in affitto. A nulla valse l’acquisto da parte della famiglia Farnese, di cui ancora oggi porta il nome, a migliorare la sua sorte. Solo in epoca più recente e precisamente ormai nel Novecento, con l’acquisizione da parte dello Stato Italiano e la concessione all’Accademia dei Lincei, ebbe inizio per la villa un periodo di restauri e rifacimenti, grazie ai quali è stata restituita ai visitatori in tutto il suo ben più antico splendore!

 

La Stanza delle Nozze: la camera da letto degli sposi

Ma le meraviglie della villa non finiscono qui. Tramite una piccola porta della sala delle Prospettive si accede alla Stanza delle Nozze, la camera da letto degli sposi. Agostino, sempre in omaggio alla sua bella Francesca, incaricò il Sodoma ed altri artisti di adornare le pareti con le scene salienti della vita di Alessandro Magno ed in particolare con il racconto della prima notte di nozze tra il grande condottiero e la moglie Roxane.

 

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Inoltre da qui – anche se solo in alcune particolari occasioni – è possibile accedere al bel corridoio di servizio da poco restaurato, che consente di vedere con quale finezza e delicatezza gli artisti del tempo fossero in grado di decorare sapientemente ogni tipo di superficie, compreso il legno! La volta del corridoio – in legno appunto – è interamente affrescata con scene tratte dalla tradizione delle grottesche, tanto in voga nel Rinascimento italiano, di cui questa villa è a buon diritto uno dei massimi esempi! Vieni a visitarla insieme a noi: controlla quando nel programma mensile!