Quando si parla di porte cittadine, è impossibile non pensare immediatamente alle straordinarie mura difensive edificate a Roma all’epoca dell’imperatore Aureliano, le seconde costruite durante il corso dei secoli (dopo cioè le Mura Serviane). Per scoprire tutta la storia delle mura di Roma basterà leggere il nostro articolo dedicato!
L’origine del nome: Porta Asinaria
E tra le numerose porte cittadine aperte nelle Mura Aureliane, una delle più curiose – nonché meglio conservate – è certamente Porta Asinaria. Ma come mai questo nome? Perché venne aperta per consentire il passaggio dell’antica Via Asinaria, un percorso di secondaria importanza, legato soprattutto al traffico locale, che si collegava più avanti con la Via Tuscolana. Il nome della via potrebbe derivare dalla famiglia degli Asinii che avevano delle proprietà nella zona o, forse, dal fatto che qui transitavano molti asini destinati al trasporto delle merci!
Da posterula a porta monumentale
Ciò che è certo è che da semplice posterula, la porta nel III secolo d.C. divenne più imponente: un fornice, interamente rivestito in travertino, e due torri quadrangolari. Salvo poi essere nuovamente trasformata fino a divenire un vero e proprio accesso monumentale già nel IV secolo d.C., probabilmente per fortificare e rendere più sicura l’area compresa tra Porta Metronia e Porta Prenestina-Labicana (oggi Porta Maggiore), ma anche per la vicinanza del complesso lateranense (Basilica e Palazzo).
Nella ricostruzione successiva effettuata nel V secolo, all’epoca dell’imperatore Onorio, Porta Asinaria venne ulteriormente monumentalizzata con la costruzione di due torri semicircolari che si affiancarono alle preesistenti torri quadrate, da allora utilizzate come vani scala, e dall’aggiunta di una controporta e di un cortile di guardia. Inoltre, come ben documentabile lungo tutto il percorso della cinta muraria, anche Porta Asinaria venne in questo momento rialzata, raddoppiando l’altezza: si passò così da due a quattro piani nelle torri e a tre nella corte interna!
I due piani inferiori delle torri semicircolari sono ciechi, mentre entrambi i due piani superiori sono dotati di cinque finestre arcuate per le baliste (delle grandi macchine da guerra, simili a una grande balestra). Le torri quadrangolari inoltre, anche se utilizzate ora come vani scala, presentano lungo i muri feritoie e finestre.
La Porta vera e propria invece, rivestita di travertino, si apre nel corpo centrale e rimase sempre ad un solo fornice; la fronte si sviluppava su tre piani, corrispondenti ai due camminamenti di ronda coperti e ad un corridoio scoperto merlato, oggi completamento scomparso. In corrispondenza dei camminamenti, inoltre, si aprivano ulteriori finestre: cinque al primo piano e sei al secondo.
Gli ambienti soprastanti la Porta erano utilizzati – oltre che come camminamenti – anche come camere di manovra per il funzionamento della saracinesca che chiudeva il fornice della porta, rendendola di fatto impenetrabile. Ma qualcuno, nei secoli, riuscì comunque a forzare il suo ingresso.
La storia della porta dal Medioevo ad oggi
E’ da Porta Asinaria infatti che entrarono a Roma Belisario nel 536, Totila nel 546, durante la guerra greco-gotica ma anche Enrico IV nel 1084 durante la lotta che lo contrappose a papa Gregorio VII.
Nel corso del Medioevo e del Rinascimento, la Porta iniziò ad essere chiamata Porta Lateranensis, Porta S. Johannis Laterani o Porta de Laterano, subendo inoltre una serie di adattamenti legati alle nuove tecniche di difesa: da notare è per esempio il restringimento delle finestre del primo piano del corpo centrale per l’uso delle nuove armi da fuoco. A causa del progressivo innalzamento del livello del suolo circostante, la porta venne abbandonata e chiusa nel 1574 per essere sostituita dalla vicina Porta San Giovanni, inaugurata l’anno seguente in occasione del Giubileo.
Alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, si effettuarono degli importanti lavori di restauro che permisero il recupero della struttura: la Porta fu completamente liberata dall’interro che l’aveva parzialmente sepolta, venne realizzata una nuova decorazione in travertino (in sostituzione di quella asportata nel XVI secolo) e si rimise in luce la controporta.
Non resta dunque che partecipare alla nostra visita guidata per poter camminare all’interno della straordinaria Porta Asinaria (controlla il programma mensile): ti aspettiamo!