Tra le meraviglie del Lazio, merita una particolare menzione l’imponente e scenografico Santuario della Fortuna Primigenia, il complesso sacro dedicato alla dea Fortuna nell’antica città di Praeneste, oggi Palestrina.
I grandi santuari romani del Lazio: Palestrina, Terracina e Tivoli
Il santuario di Palestrina rientra nelle serie di grandi santuari romani del Lazio – insieme al Tempio di Giove Anxur a Terracina e al Santuario di Ercole Vincitore di Tivoli – per la cui costruzione ci si ispirò, molto probabilmente, alle grandi costruzioni ellenistiche a terrazze, come il Santuario di Atena Lindia di Rodi. Il Santuario della Fortuna Primigenia fu costruito con un altissimo livello tecnico e stilistico alla fine del II secolo a.C., probabilmente grazie a gruppi associati di cittadini, desiderosi di affermarsi dopo essersi arricchiti con i flussi di denaro e di manodopera provenienti dall’Oriente grazie alle guerre e ai notevoli traffici commerciali.
Fortuna Primigenia: la dea primordiale
Ma chi era la Fortuna Primigenia? Era la “prima-nata” dei figli di Giove, una dea Primordiale e dunque una dea Madre, il cui culto era infatti associato alla fecondità, ma fin dall’inizio si caratterizzò anche come divinità vaticinante. Qui infatti vi era la sede dell’oracolo con il pozzo sacro in cui si estraevano le famose sortes vicino al quale era collocata una statua della Fortuna raffigurata nell’atto di allattare Giove e Giunone bambini. Questa immagine richiamava la sfera della maternità e della fertilità, due ambiti prerogativa della divinità prenestina. E qui si svolgeva inoltre il rito delle matres castissimae, che vedeva le offerte delle donne della città e delle loro figlie in onore di Fortuna.
Il santuario e le sue terrazze
Il santuario è, come accennato, composto da terrazzamenti in cui si contano ben sei livelli che si inerpicano lungo le pendici della collina, collegati da rampe e scale: porticati e spazi disposti ad emiciclo, ninfei e colonnati si alternano invece in un tripudio di scultura e architettura di grande magnificenza sui vari livelli. L’ultima terrazza ha inoltre le esatte sembianze di una cavea teatrale, circondata da un portico e con al centro un piccolo tempio, di cui oggi sono visibili solo le fondamenta.
Palazzo Barberini e il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina
E’ qui che svetta in tutta la sua imponenza ed eleganza Palazzo Barberini, la cui facciata di forma emiciclica ricalca esattamente la struttura della stessa cavea. Nell’edificio, oggi sede del Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, sono esposti i più importanti reperti provenienti dall’antica Praeneste e dal suo territorio, ordinati per grandi temi che abbracciano i principali aspetti della storia, della cultura e delle produzioni artistiche di una delle più importanti e fiorenti città del Lazio antico. Tra le opere più interessanti vi sono la colossale statua di Iside-Fortuna, originale ellenistico in marmo bigio di Rodi, la Triade Capitolina di Guidonia, unica rappresentazione scultorea di questo soggetto che si sia conservata e ancora il grandioso mosaico policromo del Nilo, una veduta prospettica del paesaggio egiziano durante l’inondazione del Nilo, realizzato da artisti alessandrini alla fine del II a.C., uno dei più grandi e importanti mosaici ellenistici conservati fino ai nostri giorni, un capolavoro assoluto per composizione, gusto cromatico e ricchezza di dettagli.
Ti aspettiamo alla nostra visita guidata per andare insieme alla scoperta dell’imponente e scenografico Santuario della Fortuna Primigenia di Palestrina: consulta il programma mensile per scoprire quando!