Tra le imponenti e sontuose residenze che a partire del 1400 si vennero ad edificare sulla sommità del colle Quirinale, la più celebre di tutte divenne ben presto quella di proprietà del cardinale Oliviero Carafa, presa poi in affitto nel 1550 dal cardinale Ippolito d’Este – già proprietario di Villa d’Este a Tivoli – che trasformò la vigna in un elaborato giardino, arricchito da fontane, giochi d’acqua e sculture antiche.
La storia del Palazzo del Quirinale
La sua storia e importanza però crebbero ulteriormente quando papa Gregorio XIII Boncompagni decise di effettuare, a proprie spese, ulteriori abbellimenti e ampliamenti, affidando l’incarico dei lavori all’architetto Ottaviano Mascarino. Questi realizzò, tra il 1583 e il 1585, una elegante villa con facciata a portico e loggia, collegata internamente da una splendida scala elicoidale: è al progetto del Mascarino che si deve anche il cosiddetto “torrino”, il belvedere che corona la palazzina e che è ancora oggi ben visibile in tutta la città!
Morto Gregorio XIII, il suo successore, papa Sisto V Peretti, acquistò nel 1587 dai Carafa la villa di Monte Cavallo per farne la sede estiva del pontificato. Da questo momento molti furono i papi che si spesero per ampliare, ingrandire, restaurare ed ovviamente impreziosire sempre di più la nuova residenza, chiamando di volta in volta gli artisti e gli architetti più importanti delle varie epoche.
Gli interventi di Paolo V Borghese
Particolarmente importanti e imponenti furono gli interventi voluti nel 1600 da Paolo V Borghese, che chiamò l’architetto Flaminio Ponzio per la realizzazione dell’ala verso il giardino, comprendente, tra l’altro, lo Scalone d’Onore, il grande Salone delle Feste – cuore del palazzo presidenziale – la Cappellina dell’Annunziata, affrescata da Guido Reni e l’elegante Sala degli Specchi.
La Sala dei Corazzieri e la Cappella Paolina
Alla morte di Ponzio subentrò Carlo Maderno, responsabile dell’intera ala sulla via del Quirinale, dove si trovano la straordinaria Sala dei Corazzieri – che presenta lungo le pareti l’originale fregio con le ambascerie giunte a Roma dai paesi più disparati e lontani – la portentosa Cappella Paolina – costruita ad imitazione della celebre Cappella Sistina in Vaticano – e gli appartamenti papali.
L’arrivo dei Francesi di Napoleone
Tra il 1700 e il 1800 la residenza continuò a subire importanti trasformazioni e le più significative furono quelle realizzate ai tempi di Napoleone. Nel 1809 infatti, le truppe francesi occuparono Roma, catturarono papa Pio VII e lo deportarono in Francia ed il Quirinale venne scelto dal governo napoleonico come residenza dell’Imperatore: da qui le imponenti trasformazioni, anche se poi di fatto Napoleone non venne mai a Roma. Chiusa la parentesi francese, il palazzo tornò per pochi anni nelle mani del papato.
Il Palazzo del Quirinale dall’Unità d’Italia ad oggi
Con l’Unità d’Italia infatti e la destinazione di Roma come capitale del nuovo Regno, il Palazzo del Quirinale divenne la residenza della famiglia reale, che attuò importanti cambiamenti per farlo divenire una vera e propria reggia: alcune sale furono completamente ristrutturate, adottando nella maggior parte dei casi uno sfarzoso e pomposo stile Luigi XV. Con il successivo cambio di governo e l’istituzione della Repubblica, a partire del 1946, il Quirinale divenne la “Casa degli Italiani”, in quanto residenza ufficiale del Presidente della Repubblica.