All’interno del Campo Marzio vi è un palazzo dalla storia assai curiosa e particolare: Palazzo Firenze.
La storia del Palazzo
Tutto ebbe inizio nel 1516 quando Jacopo Cardelli da Imola – Segretario Apostolico all’epoca di Leone X de’ Medici – comprò un vasto appezzamento di terreno per costruirvi una dimora sufficiente per la sua numerosa famiglia: ben dieci figli avuti con la gentildonna Antonia de Raho! Fu così che vennero progettati in realtà due edifici: il palazzo detto Domus Magna in piazza Cardelli (oggi Palazzo Cardelli) e quello di rappresentanza detto Palatium (oggi Palazzo di Firenze), costituito da poche stanze raccolte intorno ad un cortile a portici, realizzato probabilmente dall’architetto Pierino de Gennaris da Caravaggio.
Alla morte del Cardelli, avvenuta nel 1530, i figli, secondo quanto indicato nel testamento, non potendo vendere il palazzo, lo affittarono fino al 1547 al cardinale Ridolfo Pio da Carpi, mentre nel 1551 venne acquistato dalla Reverenda Camera Apostolica per conto di papa Giulio III Del Monte che ne fece dono al fratello Balduino Del Monte.
La famiglia Del Monte
Fu così che avvenne una vera e propria trasformazione poiché si desiderava rendere il palazzo degno del rango della famiglia. Fu incaricato dei lavori l’architetto Bartolomeo Ammannati che provvide a regolarizzare l’intero complesso realizzando, tra l’altro, un corpo di fabbrica intermedio tra cortile e giardino con portico e loggia affacciati sull’area verde. Per le decorazioni pittoriche delle sale interne, invece, venne coinvolto Prospero Fontana, che realizzò gli affreschi nella loggia del pianterreno (detta Loggia del Primaticcio perché erroneamente considerata una sua opera), il Camerino dei Continenti e la Sala del Granduca.
I Medici e le decorazioni di Jacopo Zucchi
Dopo la morte di Balduino Del Monte, il palazzo venne espropriato da papa Paolo IV Carafa e nel 1561 passò in proprietà a Cosimo I de’ Medici, Granduca di Toscana e da quel momento prese il nome di Palazzo del Duca o di Firenze. I Medici lo elessero a propria personale residenza romana, incaricando Jacopo Zucchi (allievo del Vasari) del rinnovamento dell’apparato decorativo nei saloni del piano nobile, ben più fastosi, come nella Sala delle Stagioni e la Sala degli Elementi, entrambe a tema mitologico-allegorico, facendo inoltre aggiungere nel cortile, forse su progetto del Vignola, un bel colonnato.
Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del secolo successivo il palazzo fu uno dei poli della vita mondana cittadina: il cardinale Ferdinando I de’ Medici vi diede infatti feste sontuose e grandiosi banchetti!
Il Palazzo in epoca moderna
Nel 1737, i granduchi di Lorena – subentrati ai Medici – vi stabilirono la residenza del Ministro del Granducato di Toscana a Roma per più di un secolo fino a quando nel 1867, dopo il passaggio al Regno d’Italia, fu scelto come sede del Ministero di Grazia e Giustizia e dei Culti (come all’epoca era chiamato l’attuale Ministero di Grazia e Giustizia). Quando poi la sede ministeriale venne spostata in via Arenula, Palazzo Firenze divenne – e lo è tuttora – la prestigiosa sede della Società Nazionale Dante Alighieri per la diffusione della lingua italiana nel mondo.
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