Tra le dimore più belle del Lazio (e probabilmente di tutta Italia), merita una particolare menzione lo straordinario Palazzo Farnese a Caprarola, in provincia di Viterbo.
La storia di Palazzo Farnese
Fortemente voluto dal cardinale Alessandro Farnese come residenza a difesa dei feudi di famiglia presenti nella zona, venne concepito da Antonio da Sangallo il Giovane come una vera e propria fortezza: una rocca pentagonale con bastioni angolari.
Dopo la morte dell’architetto e salita al soglio pontificio del cardinale che divenne papa con il nome di Paolo III, i lavori furono ripresi solo nel 1559 dal nipote, il “gran cardinale” Alessandro Farnese che incaricò questa volta Jacopo Barozzi da Vignola di trasformare l’edificio in una struttura che fosse allo stesso tempo, oltre che fortezza, anche palazzo e villa.
Dalla caratteristica pianta pentagonale con cortile rotondo centrale, il Vignola qui realizzò un vero e proprio capolavoro impreziosito da una splendida scala elicoidale e un ciclo di affreschi tra i più rappresentativi del Manierismo, la cui esecuzione si deve alle sapienti mani di Antonio Tempesta e dei fratelli Zuccari, Taddeo e Federico.
I settori del palazzo
Il Palazzo si sviluppa su ben cinque piani: quelli interrati (in cui si trovano gli ambienti di servizio come cucine e magazzini), il piano dei Prelati, il piano nobile, il piano dei Cavalieri (un corridoio che passa al centro di ogni ala del pentagono) e quello degli Staffieri (detto anche mezzanino), per un’altezza complessiva di oltre 30 metri!
Per la servitù furono realizzate apposite scale a chiocciola ricavate nello spessore dei muri affinché il personale non transitasse in alcun modo negli ambienti dove si svolgeva la vita del cardinale.
I vari ambienti interni sono suddivisi secondo uno schema preciso e moderno: l’Appartamento d’Estate a nord-est dove non batteva il sole e l’Appartamento d’Inverno al contrario esposto a sud-ovest, in modo da sfruttare la calda luce solare.
La scala Regia
Straordinaria la Scala Regia, originale interpretazione della scala a lumaca: una scala che ruota su trenta colonne riccamente istoriata sulle pareti con allusioni ai membri e alle gesta della famiglia, un’ascesa che raggiunge il suo apice nella volta finale dove si trova, circondato da angeli, lo stemma a sei gigli in campo oro, come quello di Paolo III, colui che portò la famiglia al livello più alto di gloria e ricchezza.
I saloni di rappresentanza
E al piano nobile si susseguono, una dopo l’altra, saloni di rappresentanza e stanze private, ciascuna con il proprio preciso programma figurativo: affreschi a soggetti religiosi, mitologici e soprattutto storici, come per esempio la Sala dei Fasti Farnesiani in cui sono raccontati i momenti più salienti e gloriosi in cui la dinastica scrive non solo le vicende personali, ma anche la storia d’Italia e dell’Europa.
Imponente e particolarmente evocativa la Sala di Ercole, un ambiente destinato a celebrare il grande patrimonio dei Farnese e realizzato nella grande loggia aperta sui loro possedimenti per ammirarli a colpo d’occhio fino a Roma, mentre alle pareti furono affrescate le città simbolo del ducato di Castro, Parma e Piacenza.
Impossibile poi è non citare la straordinaria Sala del Mappamondo così chiamata poiché alle pareti sono rappresentate le quattro parti del mondo – Europa, Asia, Americhe e Africa – scoperte dai più celebri navigatori dell’epoca ritratti sopra le porte (Amerigo Vespucci, Ferdinando Magellano, Marco Polo, Cristoforo Colombo e Ferdinando Cortez), la cui bellezza ed originalità – si racconta – incantarono perfino papa Gregorio XIII Boncompagni durante la sua visita a palazzo nel 1578, tanto da portarlo a commissionare poi la realizzazione della bellissima Galleria delle Carte Geografiche nel Palazzo Apostolico del Vaticano. Ma le meraviglie non finiscono qui.
I giardini segreti
E’ infatti uscendo dal palazzo e spostandosi sul retro che sarà possibile passeggiare nei due giardini segreti e, più a monte, raggiungere un ulteriore luogo di delizie immerso nel bosco, con una serie di fontane a corredo della Casina del Piacere, scelta come residenza estiva tra 1948 e 1955 dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi e in cui soggiornò nel 1995 anche l’allora giovane principe Carlo, e da poco incoronato nuovo re d’Inghilterra, quando venne in visita agli allievi della Scuola di Architettura “The Prince of Wales’s Summer School in Civil Architecture” da lui fondata.
Non resta quindi che controllare il programma mensile per scoprire quando visitare il bellissimo Palazzo Farnese a Caprarola insieme a noi!