Palazzo Cesi Armellini, che oggi si affaccia su via della Conciliazione, fu costruito agli inizi del 1500 nell’area in cui si trovava la casa di Seneca posta sull’antica via Cornelia, per volere del cardinale Francesco Armellini, consigliere di papa Leone X e successivamente tesoriere di papa Clemente VII, legando quindi la propria fortuna a quella della famiglia de’ Medici. Ma andiamo con ordine.

 

La storia di Palazzo Cesi Armellini

Il palazzo fu poi acquistato da Angelo e dal cardinale Pier Donato della famiglia Cesi, che affidarono a Martino Longhi il Vecchio, tra il 1570 e il 1577, la sua completa ristrutturazione. E’ al celebre architetto che si deve infatti tutta l’eleganza rinascimentale del palazzo, ben visibile ancora oggi, anche se l’edificio fu in parte mutilato (le finestre da 13 furono ridotte a 8 e fu distrutto lo scalone monumentale) per l’apertura di via della Conciliazione. Rimasto a lungo possedimento della famiglia Cesi (originaria dell’Umbria), dal 1882 divenne casa madre dei Padri e Fratelli Salvatoriani che qui risiedono ancora oggi.

 

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Palazzo Cesi Armellini

 

 

Il cortile e le sale del piano nobile

Il Palazzo presenta un cortile interno a forma di chiostro, dove si trovano tracce dell’antica pavimentazione della via Cornelia. Un’ampia scalinata in travertino, impreziosita dalle statue di San Pietro e San Paolo, conduce al piano nobile dove si trova la galleria dalle ampie volte dipinte con affreschi raffiguranti la Storia di Re Salomone, ispirati alla scuola di Pietro da Cortona e datati tra il 1653 e il 1662. Suggestiva è poi la Biblioteca con soffitto cinquecentesco in legno dipinto e dalle pareti affrescate, che custodisce gelosamente gli importanti documenti sulla storia della Società del Divin Salvatore (Salvatoriani), fondata nel 1881 da Padre Francesco Jordan.

 

 

Immancabile in una residenza nobiliare è la cappella e in questo palazzo ve ne sono ben due: la cappella principale sontuosamente decorata con affreschi per volere del Cardinal Cesi, tra il 1500 e l’inizio del 1600, dai pittori Nicola Martinelli e Tommaso Laureti; e la cappella con la tomba di Padre Francesco Jordan, fondatore della Congregazione dei Salvatoriani, a cui è dedicato anche un piccolo ma interessante museo.

 

Il palazzo in epoca moderna

Secolo dopo secolo, si arriva così alla storia più recente del Palazzo e al ruolo svolto dai Salvatoriani durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra il 1943 e il 1944, infatti, Padre Pancrazio Pfeiffer, Superiore della congregazione ed emissario di fiducia di papa Pio XII, nascose nei sottotetti del palazzo, politici, ebrei e partigiani (tra questi l’ex Ministro della Giustizia Giuliano Vassalli) salvandoli dalla persecuzione nazista.

Sorpresa assoluta di Palazzo Cesi è infine la terrazza da cui si gode un panorama ed una vista ineguagliabile sulla Basilica di San Pietro! Consulta il programma mensile per vedere se è tra le prossime visite.

 

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