A pochi chilometri da Roma, e più precisamente nel borgo di Oriolo Romano, sorge uno dei palazzi signorili più caratteristici del Lazio, Palazzo Santacroce poi divenuto Altieri.
La storia del Palazzo
Costruito tra il 1578 e il 1585 per volontà di Giorgio III Santacroce e di suo figlio Onorio III, fu per un breve periodo proprietà degli Orsini e infine dal 1671 al 1971 degli Altieri, una delle più antiche e potenti famiglie principesche romane, che diede alla città anche un papa, Clemente X.
La tradizione attribuisce la paternità architettonica a Jacopo Barozzi detto il Vignola, sebbene non ci siano prove sostanziali. Di certo sappiamo che una volta acquistato dagli Altieri, furono intrapresi importanti lavori di restauro per mano dell’architetto Carlo Fontana, mentre per gli interni furono coinvolte maestranze della scuola di Taddeo Zuccari e si cita anche il nome dell’artista Giovanni Baglione, noto biografo del tempo.
Le sale principali
Le numerose sale oggi visitabili, rendono bene l’idea del lusso e della moda del tempo. Tra le più importanti citiamo il Salone degli Avi, fulcro del palazzo, dove sono presenti tutti i ritratti degli Altieri con i loro stemmi e blasoni; la Cappella San Massimo opera degli Orsini; la Sala delle Belle, dove rimangono nove degli undici ritratti delle sorelle Mancini dipinti da Jacob Ferdinand Voet o ancora la Sala da pranzo che presenta dipinti tardo-settecenteschi che raffigurano i feudi circostanti, il palazzo e la via Altieri proprio ad Oriolo Romano!
La Galleria dei Papi
Curiosità e particolarità assoluta del palazzo è la Galleria dei Papi voluta da Clemente X con la serie di ritratti dei pontefici che si sono susseguiti nei secoli. Ideatore della collezione fu il cardinale Paluzzo Paluzzi degli Albertoni Altieri, che commissionò nella seconda metà del XVII secolo a differenti artisti la realizzazione di queste particolari effigi tratte da antiche fonti iconografiche. Ciascun ritratto è inoltre corredato dallo stemma araldico della casata e da un cartiglio con le qualità del pontefice, gli eventi storici del suo pontificato e un motto in latino.
Passeggiando nella galleria è così possibile ammirare tutti i 270 ritratti che presentano uno dopo l’altro tutti i pontefici della storia, da San Pietro a Francesco! Questa curiosa “collezione” inoltre fu particolarmente importante per la ricostruzione della famosa serie di ritratti dei papi conservata nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, andata in gran parte distrutta nell’incendio del 1823.
Gli interni e gli immancabili giardini
Quando negli anni Settanta del Novecento gli eredi Altieri a causa dei numerosi debiti dovettero vendere il palazzo, misero all’asta anche molti arredi originali, tra cui oggetti d’arte, mobili, libri, strumenti musicali: per questo l’interno presenta solo alcuni arredi seicenteschi, che rendono però l’idea del gusto e della raffinatezza degli ambienti del passato.
A coronare il fasto di questa villa principesca, c’è il grande parco oggi di proprietà comunale. La sua particolarità sta nel fatto di non seguire i canoni architettonici paesaggistici del manierismo tipico del “giardino all’italiana” allora molto in voga, ma grazie alla realizzazione di ampie aree di campagna con la presenza di alberi quali tassi e cedri del libano e viali alberati di lecci e olmi, anticipa di circa due secoli la forma del “giardino all’inglese”.
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