Uno dei tesori nascosti di Roma è certamente il piccolo ma importante oratorio medievale dedicato alla Madonna annesso all’antica Basilica di Santa Pudenziana. Siamo nel rione Monti, presso l’attuale via Urbana e sulle pendici del Quirinale, nel luogo in cui secondo tradizione sorgeva in epoca romana (nel I secolo d.C.) la casa del senatore Pudente, padre di Prassede, Pudenziana, Novato e Timoteo, famiglia che si convertì al cristianesimo e che ospitò l’Apostolo Pietro, subendo poi a sua volta il martirio.
La storia del Complesso di Santa Pudenziana
Sappiamo inoltre che accanto alla domus, vi era un edificio termale, noto col nome di Termae Novatii (dal nome di Novato, figlio del senatore Pudente), in cui poi sorse la prima Basilica dedicata appunto a Santa Pudenziana. Alle spalle dell’abside, si trova invece il piccolo Oratorio, a pianta irregolare, posto a un livello rialzato perché si poggia sui resti dell’ambulacro che anticamente circondava il lato occidentale delle terme.
Oratorio Mariano di Santa Pudenziana
Particolarità del luogo, è la serie di affreschi che rivestono completamente le pareti e che furono realizzati molto probabilmente nell’XI secolo, durante il pontificato di Gregorio VII. L’oratorio è solitamente detto “mariano” per la presenza di un affresco che rappresenta la Vergine col Bambino, affiancata dalle sante Prassede e Pudenziana che le offrono le loro corone.
Il vigore e la luminosità delle immagini sacre qui presenti, seppur lacunose, restano di grandissimo interesse non solo a livello artistico ma anche a livello storico. L’intero ciclo decorativo, infatti, presenta tutti i membri della famiglia del senatore Pudente insieme a san Paolo e papa Urbano.
Gli affreschi dell’Oratorio
Su una parete è possibile riconoscere per esempio l’affresco in cui San Paolo predica la fede in Cristo a Pudente e alla famiglia con l’iscrizione “Paolo, nutrendo lo spirito della folla, di Pudente e delle sue figlie, fa risorgere i morti, qui nati di nuovo grazie a una sorgente viva”; o ancora la scena con il Battesimo di Novato e Timoteo, donatori dell’antico titulus cristiano. Sulla parete opposta invece gli affreschi sono solo parzialmente visibili, ma grazie alla copia delle pitture realizzate nel XVII secolo, sappiamo che qui dovevano essere rappresentati il Battesimo delle sante Prassede e Pudenziana e l’Ordinazione sacerdotale di Timoteo per mano di San Paolo. Sulla parete di fronte all’altare invece si riconosce l’Incoronazione di San Valeriano, San Tiburzio e papa Urbano ad opera di un Angelo. Completano il ciclo di affreschi l’Agnus Dei al centro della volta e i simboli degli Evangelisti nelle quattro vele.
Molto interessanti i richiami e i rimandi al tema del battesimo e dell’istruzione (ben esplicato dalla presenza di Valeriano, marito di Santa Cecilia), due momenti cruciali nel processo di conversione. Inoltre sembra abbastanza chiaro che, attraverso la scena di predica e di Battesimo, si voglia porre in primo piano la relazione esistente tra l’origine del titulus e l’azione di un Apostolo: l’ordinazione rafforza il messaggio, sottolineando quindi la trasmissione della sua autorità al donatore dell’antico titulus. Tutte le pitture dell’Oratorio rientrano quindi, molto probabilmente, in un più vasto programma di nobilitazione delle origini della Basilica di Santa Pudenziana. Partecipa alla nostra visita guidata alla Basilica di Santa Pudenziana e all’Oratorio Mariano per ammirare dal vivo tutto questo splendore: controlla qui quando è in programma!