La storia urbanistica dell’Esquilino è molto interessante. Nata come area extraurbana occupata da una vasta necropoli, cambiò la sua destinazione di utilizzo a partire dal I secolo a.C. quando per volere di Ottaviano Augusto l’area sepolcrale venne bonificata per lasciare il posto alla costruzione di sontuose residenze aristocratiche, come gli Horti di Mecenate.

 

Gli Horti Lamiani

E il console Lucio Elio Lamia seguì l’esempio del braccio destro di Augusto, e qui realizzò nel I secolo d.C. la propria sontuosissima dimora, gli Horti Lamiani, corredata da lussureggianti giardini. All’interno degli Horti, secondo un modello ispirato ai palazzi reali dell’oriente ellenistico, si alternavano edifici decorati da marmi pregiati e statue a spazi verdi, tempietti, giardini, piazze e boschetti. Il lusso e la ricercatezza delle decorazioni conferiva a queste dimore un aspetto di magnificenza e sacralità, che poteva essere anche ulteriormente arricchito dalla presenza di animali selvatici e piante esotiche!

 

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Museo Ninfeo: cosa vedere

Visitare il Museo Ninfeo dell’Esquilino vuol dire quindi poter ammirare da vicino i resti degli Horti Lamiani incentrati su una grande piazza con ninfeo e dei numerosi reperti messi in luce durante gli scavi, tra cui marmi, intonaci dipinti, ossa di animali domestici, ostriche e conchiglie! Un museo dall’allestimento moderno e funzionale che presenta al visitatore numerosi reperti che raccontano perfettamente uno spaccato della storia millenaria dell’Esquilino, facendo conoscere molti aspetti della vita quotidiana delle donne e degli uomini che qui vissero.

 

 

Tra gli oggetti più curiosi meritano una particolare menzione le due teste femminili realizzate con un impasto fatto di polvere di marmo, dagli occhi incavati, con straordinari capelli ricci e alcune tracce di colore, blu negli occhi e rosso nella capigliatura. Si tratta di due maschere del teatro greco che dovevano decorare le pareti dipinte di un edificio in cui è possibile riconoscere personaggi di una tragedia per l’espressione sul loro volto, un grido di terrore!

 

 

Gli Horti dall’epoca imperiale ad oggi

Ma cosa successe ai nostri Horti? Già verso la metà del I secolo d.C. divennero di proprietà imperiale e molti imperatori, tra cui Claudio, Caligola ed Alessandro Severo, elessero la residenza a sede di rappresentanza (che tale rimase fino al IV sec. d.C.), non senza però apportare qualche modifica. Ogni imperatore ovviamente volle lasciare traccia del proprio passaggio personalizzando la residenza a proprio gusto!

In seguito alla caduta dell’impero romano, l’intero Esquilino iniziò a spopolarsi e anche i nostri Horti Lamiani iniziarono la loro lenta e inesorabile decadenza, fino alla “scomparsa”. E grazie ai lavori di costruzione della sede dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici (Enpam), dopo più di dieci anni di lavoro, apre finalmente al pubblico un’area archeologica di straordinaria importanza e valore.

 

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