C’era una volta, tanto tempo fa, un ricco studioso di nome Giovanni Barracco che amava moltissimo la storia antica e…
“Un saluto a tutti amici miei, sono proprio io, il senatore Giovanni Barracco al vostro servizio. Sono davvero molto onorato di avervi ospiti nel mio museo, dove è raccolta la mia collezione di reperti antichi, che ho collezionato faticosamente in tutto il corso della mia vita e che poi ho deciso di regalare all’amata città di Roma. Spero che possiate trovare questo luogo di vostro interesse!”
Grazie e lei Senatore! Noi siamo pronti per entrare dentro questo grazioso e antico palazzetto per vedere le meraviglie conservate al suo interno! Pronti via…
“Ad accogliervi ci sono io, la Sfinge, la più enigmatica di tutte le creature magiche dell’antico Egitto. Il mio corpo è quello di un leone, ma il mio volto è quello di una donna e non una donna qualsiasi. Sono infatti una regina e sono vissuta moltissimi secoli fa, quando il faraone era il potente Thutmosi III. Il mio compito era quello di vegliare che gli spiriti maligni non si avvicinassero a tombe o a sacri templi. Fui poi trasportata a Roma al tempo degli imperatori e fui collocata come guardiano nel grande santuario dedicato alla dea Iside. Voi mi sembrate delle brave persone, quindi potete proseguire nel vostro percorso!”
Grazie Sfinge! Andiamo avanti dove ci aspetta un vero e proprio faraone: Sethi I…
“Sono il sovrano dei due Regni, dell’Alto e del Basso Egitto, signore del Nilo e incarnazione di Horus. Indosso la corona azzurra con ureo centrale, uno dei simboli del mio potere in terra. Voi piccoli schiavi dovete inchinarvi sette e sette volte davanti alla mia persona eccellentissima…”
Sua Maestà Altissima Sovranissima la ringraziamo, ma abbiamo da conoscere ancora molti amici. La lasciamo ai suoi inchini…
Ma cosa si intravede nell’altra stanza: sembra un angelo con la barba e gonnellino!
“Benvenuti a voi esseri mortali! Sono il genio alato protettore del palazzo di Nimrud, residenza del re Assurnasirpal II, capo supremo del potente impero assiro. Non indosso un ridicolo gonnellino, ma un perizoma; in testa porto la tiara con molte corna, simbolo nel nostro paese della divinità e in mano porto un oggetto misterioso, chiamato situla, utile nelle cerimonie sacre. Nell’altra mano tengo invece una pigna, non solo perché mi piacciono i pinoli, ma anche perché questa viene utilizzata nelle nostre strane cerimonie sacre. Se posso darvi un consiglio abbassate la testa che ogni tanto qui volano frecce!”
Oh mamma in che senso?
“Attenzione frecce in arrivoooo!!! Scusateci tanto, ma noi siamo i soldati del re Assurbanipal, vissuto qualche tempo dopo Assurnasirpal e molti secoli fa proteggevamo il Palazzo Reale di Ninive, sempre in Assiria. Noi arcieri eravamo la parte più numerosa dell’esercito e anche la più importante modestamente…”
Meglio andare nella sala accanto dove mi sembra che la situazione sia più tranquilla!
“Chi siete voi!”
Aiuto che paura!!!
“Ahaahahaha! Tranquilli mi piace molto fare gli scherzi! Sono un po’ burlone. Mi presento, sono Bes, molto brutto e spaventoso, ma in realtà sono il protettore della casa e delle mamme! La mia forma mostruosa serve a spaventare gli spiriti maligni, per questo sono raffigurato con armi, strani copricapi di piume, mentre faccio linguacce e brutti gesti, mi dispiace molto avervi spaventato…”
“Ma no Bes non fare così, lo sappiamo tutti qui che hai un grande cuore! Ti meriti un bacio.”
“Oh sono emozionato!!! Un bacio dalla più bella del Barracco, quale onore!”
“Sei sempre il solito burlone! Grazie per il complimento, lo accetto di buon grado. Salve a voi amici io sono una testa femminile, creata in terracotta dipinta molti secoli fa dagli abitanti della città di Orvieto, per decorare un sepolcro o un importante tempio. Non per vantarmi, ma vorrei farvi notare la mia raffinata acconciatura e i miei preziosi gioielli, tra cui questa splendida collana chiamata torques e i miei orecchini. Sono passati secoli, ma sono ancora in splendida forma. Non credete?”
Lo crediamo davvero, sei bellissima! Ma qui accanto a te c’è un dolcissima cagnolina. Oh no poverina, è ferita! Speriamo si rimetta presto in forma. Ma ora dobbiamo salire al piano di sopra. Eccoci qui, ancora poche scale… Ma cosa succede? Oh wow siamo capitati nel bel mezzo di una competizione olimpica, perché vediamo tantissimi atleti intenti a gareggiare, a riposare o a ritirare il premio! Ma ci sono proprio tutti: lì vedo un bel gruppetto di filosofi intenti a “filosofare”; poi ci sono delle belle signore con i loro pepli e tuniche; e ancora molti dei ed eroi dell’Olimpo. Che meraviglia e quale onore!
Ma sentite anche voi questa voce? Viene da quella saletta nascosta… Andiamo a vedere!
“Ero io che vi chiamavo! Sono la Ecclesia Romana, cioè rappresento la chiesa di Roma. Sono stata realizzata tutta in mosaico, in testa porto una splendida corona tutta tempestata di gemme preziose, così come la mia spilla. Un tempo decoravo addirittura la Basilica di San Pietro in Vaticano ed ero accompagnata dalla mia cara sorella, la Ecclesia d’Oriente. In realtà vi chiamavo per chiedervi: ma siete matti a dire che la più bella è quella testa matta al piano di sottoooo??? Ma dove avete gli occhi! Sono io la più bella, tutta piena d’oro, con i miei occhioni da cerbiatta…”
Oh no ragazzi, qui mi sembrano tutti un po’ permalosetti. Come facciamo a far capire loro che secondo noi sono tutti splendidi, ognuno a suo modo?