La nuova mostra allestita alle Scuderie del Quirinale risuona in città come un omaggio doveroso alle donne e agli uomini che, nella drammatica contingenza bellica, hanno interpretato la propria professione all’insegna di un interesse comune, coscienti dell’universalità del patrimonio da salvare.
Le opere esposte, oltre cento capolavori salvati durante la Seconda Guerra Mondiale, insieme ad un ampio panorama documentario, fotografico e sonoro (riuniti grazie alla collaborazione di ben quaranta Musei ed Istituti), offrono al visitatore un racconto avvincente ed emozionante di un momento particolarmente drammatico per il nostro Paese, ma lungimirante e fondativo di una nuova coscienza civica.
Operazione salvataggio
Con lo scoppio della guerra infatti, le massime autorità della cultura italiana, per scongiurare il pericolo dei bombardamenti aerei, diedero vita alla cosiddetta “operazione salvataggio”, che prevedeva lo spostamento delle opere d’arte mobili fuori dai centri urbani e la protezione in loco dei beni che non potevano essere movimentati.
Fra questi si annoverano Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Emilio Lavagnino, Vincenzo Moschini, Pasquale Rotondi, Fernanda Wittgens, Noemi Gabrielli, Aldo de Rinaldis, Bruno Molajoli, Francesco Arcangeli, Jole Bovio e Rodolfo Siviero, agente segreto e futuro ministro plenipotenziario incaricato delle restituzioni: persone che, senza armi e con mezzi limitati, presero coscienza della minaccia che incombeva sulle opere d’arte, schierandosi in prima linea per evitarla, consapevoli del valore educativo, identitario e comunitario dell’arte.
I capolavori in mostra
Ad aprire il percorso espositivo è il celebre Discobolo Lancellotti che fu tra le opere cedute per soddisfare la spropositata ambizione di Adolf Hitler, assecondata in primis da Hermann Göring. Con il lasciapassare di Mussolini e Ciano, l’opera lasciò il territorio italiano nonostante fosse vincolata.
Tra le altre opere esposte spiccano per importanza La Santa Palazia del Guercino, i ritratti di Alessandro Manzoni di Francesco Hayez e di Enrico VIII di Hans Holbein il Giovane, la Crocefissione di Luca Signorelli, l’Immacolata Concezione di Federico Barocci, la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca oltre alla Danae di Tiziano.
Insomma una mostra che presenta la nascita di un nuovo modo di intendere la tutela e la valorizzazione, a partire dalla fondazione dell’attuale Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Un tema nato quindi proprio dall’esperienza della guerra e divenuto in seguito una componente fondamentale alla base della museografia italiana.
Una mostra assolutamente da non perdere: controlla il programma mensile per vedere quando è in programma la nostra visita guidata!