Maggio è sempre stato un mese ricco di festeggiamenti a Roma, sebbene con il passare dei secoli molte usanze vennero modificate per dar spazio a nuove credenze. Il tratto però comune rimase sempre l’esaltazione della “bella stagione” e il godersi il risveglio della Natura, propiziando e ringraziando di volta in volta le differenti divinità.
1 Maggio: da Maia e Floria alla Festa dei Lavoratori
Il 1 Maggio, oggi Festa dei Lavoratori, era in epoca romana la data dei festeggiamenti in onore di due dee arcaiche, connesse alla fertilità e alla Primavera: Maia – da cui deriva il termine Maggio – e Flora. Subito dopo era la volta dei Lemuri, gli spiriti dei morti, che venivano placati con alcuni rituali ben precisi, tra cui il lancio per nove volte di fave nere, recitando formule propiziatorie! Tutto il mese era poi scandito da diverse feste in onore di Mercurio, Giove, Veiove e anche Vulcano: con questa celebrazione si dava ufficialmente inizio alla stagione della campagne militari, periodo in cui in antichità venivano combattute le guerre. Chiudeva il mese la festa in onore di Cerere, dea delle messi e del grano, dove processioni fuori città, nei campi e nelle vigne, avevano lo scopo di propiziare la fertilità dei campi. Punto nodale di questo rito era il sacrificio – con successivo banchetto – di alcuni animali come il toro, la pecora e perfino una scrofa, tutto fatto rigorosamente appena fuori città!
Da qui alle scampagnate di Maggio ancora oggi molto in voga il passo è breve! Certo sono cambiati i modi e i tempi, ma nei secoli non è di certo cambiata la voglia di godersi il clima mite e le primizie della terra!
Da feste pagane a feste cristiane
Con l’avvento del Cristianesimo, Maggio divenne il mese dedicato a Maria e le numerose feste dedicate alla Vergine, testimoniano come la Chiesa dei primordi abbia voluto sostituire i culti pagani, difficili da sradicare, andando a sovrapporvi quelli in onore della Madonna. Tradizione che ebbe origine nel Medioevo con i filosofi di Chartres nel 1100 e ancora di più al XIII secolo, quando Alfonso X detto “il Saggio” – re di Castiglia e Leon – celebrava Maria come Rosa delle rose. Le prime pratiche devozionali legate in qualche modo al mese di Maggio, risalgono però al XVI secolo: a Roma fu San Filippo Neri ad insegnare ai propri giovani a circondare di fiori l’immagine della Vergine.
Le scampagnate fuori porta
Le scampagnate fuori porta sono comunque rimaste nei secoli il tratto distintivo di questo mese, accompagnate da grandi mangiate e soprattutto bevute, musica, danze e giochi per piccoli e grandi. Tra i luoghi maggiormente frequentati in questo periodo – così come per le scampagnate di Ottobre – vi era almeno fino agli inizi del ‘900 la zona verde di Testaccio, oggi molto lontana dall’immaginario di una volta!