Piazza Navona, la piazza barocca più famosa del mondo, è una straordinaria testimonianza della lunga vita della stessa città di Roma e la sua curiosa forma non si deve alla bizzarria di qualche particolare architetto, ma a ciò che si trova immediatamente al di sotto. Partecipa alla nostra passeggiata per scoprire tutta la sua storia: controlla il programma mensile e intanto…buona lettura!
Stadio di Domiziano: i sotterranei di piazza Navona
La piazza infatti è impostata esattamente al di sopra dell’antico Stadio di Domiziano inaugurato dall’omonimo imperatore nell’86 d.C. E’ il primo esempio di stadio in muratura costruito a Roma e fu realizzato per celebrare il Certamen Capitolino Iovi, una gara quinquennale appositamente istituita dall’imperatore ad imitazione delle competizioni olimpioniche greche, tanto amate e apprezzate da Domiziano. Lo stadio era infatti principalmente destinato alle gare di atletica, in particolare la corsa, da cui l’edificio prede il nome: la pista in cui si svolgevano le competizioni era infatti lunga uno stadio, l’antica unità di misura greca corrispondente a 600 piedi (circa 183 metri). La pianta dello Stadio di Domiziano era del tutto simile a quella del Circo Massimo, un rettangolo con un lato breve curvo e uno dritto e infatti piazza Navona ha proprio questa forma! Cosa è successo quindi? Con la caduta dell’impero romano, anche la zona del Campo Marzio ha subito un arresto e una lenta decadenza.
La piazza dopo l’epoca romana: le chiese di Sant’Agnese e San Giacomo
Intorno all’anno 1000, lo Stadio era ancora interamente chiuso, mentre la piazza si presentava divisa in piccoli orticelli con qualche casupola e la piccola, primitiva, Chiesa di Sant’Agnese. La situazione rimase sostanzialmente immutata fino alla seconda metà del XV secolo, quando venne qui trasferito un mercato per la vendita di ortaggi, carni e merci varie, divenendo così un vero e proprio punto di ritrovo per romani e stranieri: gli spagnoli insediati nella Chiesa di San Giacomo introdussero nel 1579 la tradizione della processione del mattino di Pasqua con lo sparo dei mortaretti; qui si rinnovarono quelle feste carnevalesche del Maggio romanesco che in passato si svolgevano al Monte Testaccio, al Corso ed in altri luoghi della città. Essenziale fu poi, per il miglioramento e l’ornamento della piazza, l’impresa di Gregorio XIII Boncompagni alla fine del 1500, che fece portare tre fontane, compreso un abbeveratoio, al servizio del mercato e degli animali da trasporto.
La trasformazione della piazza voluta dai Pamphilj
Ma la piazza iniziò ad assumere l’aspetto attuale solo nel 1630 quando il cardinale Giovanni Battista Pamphilj, divenuto poi papa nel 1644 con il nome di Innocenzo X, fece costruire un imponente edificio sull’area di alcune case già di proprietà della sua famiglia, come propria personale residenza (oggi il palazzo è la sede dell’Ambasciata del Brasile). Al suo interno visse uno dei personaggi più famosi di Roma, Donna Olimpia Maidalchini, cognata del pontefice, soprannominata da Pasquino la Pimpaccia, dal personaggio di una commedia seicentesca della Roma Barocca, “Pimpa”, perché proprio come questa dispotica e furba, presuntuosa e spregiudicata.
Le fontane di piazza Navona
Nel 1647 papa Innocenzo X progettò una più degna sistemazione della piazza con la costruzione di una fontana al centro, in sostituzione della semplice vasca quadrilatera che fungeva da abbeveratoio per cavalli. Inizialmente il progetto fu affidato a Francesco Borromini, ma Gian Lorenzo Bernini, allora non particolarmente ben visto dal papa – o meglio da Donna Olimpia – riuscì a riguadagnare il favore della potente donna con uno stratagemma: fece pervenire ad Olimpia (e quindi al papa) un modellino d’argento della fontana ed il pontefice, vedendo “per caso” l’opera, ne rimase entusiasta. Secondo fonti dell’epoca, il modello piacque così tanto perché era fuso in argento e soprattutto perché fu lasciato in regalo all’avida Pimpaccia! A noi non è andata certamente male visto che la fontana in questione è quella dei Quattro Fiumi: un capolavoro assoluto! Altra fontana che venne abbellita da Bernini è la Fontana del Moro, proprio di fronte a Palazzo Pamphilj, mentre a Borromini si deve la sistemazione e l’ampliamento della Chiesa di Sant’Agnese in Agone, al cui interno è sepolto lo stesso pontefice insieme ad alcuni membri della sua famiglia.
Il lago di piazza Navona
Una grande manifestazione che rese famosa piazza Navona fu inaugurata nell’estate del 1652 da – neanche a dirlo – papa Innocenzo X insieme alla cognata: furono chiusi gli scarichi delle tre fontane, lasciando così debordare l’acqua fino a coprire la parte centrale della piazza, che allora era concava. Nobili e popolino potevano così divertirsi ad attraversare la piazza a cavallo e in carrozza, spingendo in acqua i carretti a mano! Il Lago di piazza Navona divenne così una consuetudine estiva e per quasi due secoli, nei fine settimana di Agosto, la piazza si allagava, finché nel 1866 papa Pio IX sospese tutto il divertimento.
La piazza in epoca moderna
Gli ultimi cambiamenti apportati alla piazza sono quindi moderni: il primo riguarda la sostituzione della semplice e trascurata terza fontana della piazza, con la realizzazione della Fontana del Nettuno; il secondo fu la pavimentazione a sampietrini e il marciapiede centrale realizzati nel 1870 in seguito all’Unità d’Italia e all’istituzione di Roma come capitale.
Curiosità
Anche il nome Navona si deve all’antico Stadio di Domiziano: i giochi che qui si svolgevano erano denominati “agones” e il nome della piazza da “agone” divenne “innagone”, “navone” e quindi Navona!