Tra i luoghi più amati dagli antichi romani vi erano certamente le terme! Era qui infatti che uomini e donne potevano trovare tutto ciò che desideravano: acqua calda in grandissima quantità, piscine, giardini per passeggiare, biblioteche per lo studio e molto altro ancora.
Le terme rappresentavano quindi uno dei principali luoghi di ritrovo per il popolo romano – in uso almeno a partire dal II secolo a.C. – perché vi poteva avere accesso chiunque, anche i più poveri, in quanto in molti stabilimenti l’entrata era gratuita o ad un costo particolarmente accessibile.
L’origine della passione per gli impianti termali
In origine come semplice risposta ad una basica necessità: disporre di acqua calda per potersi lavare. La maggior parte dei romani infatti non disponeva di servizi privati nelle proprie abitazioni e accanto alle latrine – bagni pubblici – nacquero i primi impianti termali, molto semplici e spesso gestiti addirittura da privati. Nel I secolo a.C. si contavano a Roma ben 170 terme e tra queste vi erano le Terme di Agrippa inaugurate dal potente generale romano nel 12 a.C. all’interno del Campo Marzio (nei pressi del Pantheon), le prime vere e proprie terme pubbliche cittadine, di cui purtroppo oggi non rimane a vista più nulla.
Le terme imperiali: da Nerone a Costantino
Spetterà poi agli imperatori edificare tutte le altre durante il corso dei secoli. Furono così realizzate le Terme di Nerone nel 62 d.C. sempre nel Campo Marzio (alle spalle di Palazzo Madama); quelle di Tito sulle pendici del Colle Oppio all’Esquilino; quelle ben più colossali di Traiano del 109 d.C. che andarono ad impostarsi al di sopra della Domus Aurea di Nerone; e ancora quelle realizzate dai Severi nei pressi di Porta Maggiore tra la fine del II secolo e l’inizio del III secolo, divenute poi note come Terme di Elena perché collocate all’interno del palazzo della madre di Costantino.
- Terme di Nerone
- Terme di Traiano
- Terme Eleniane
Le più celebri e maestose però sono certamente le Terme di Caracalla inaugurate nel 212 d.C. e quelle ancora più imponenti di Diocleziano completate nel 306 d.C. Le ultime edificate in città furono invece quelle di Costantino costruite nel 315 d.C. sulle pendici del Quirinale.
- Terme di Caracalla
- Terme di Costantino
- Terme di Diocleziano
Una quantità impressionante di impianti termali che di fatto rimasero in uso durante tutto il corso dei secoli, come tradizione viva e amata dal popolo romano, fino al celebre taglio degli acquedotti operato dai Goti di Vitige nel VI secolo d.C.
Come erano strutturate al loro interno?
Le Terme erano solitamente costruite seguendo il medesimo principio, un lento e graduale passaggio dal caldo al freddo: dalle palestre alle saune, fino al percorso principale nelle vasche del calidarium, tepidarium e frigidarium. Potevano poi esserci altri ambienti come per esempio la natatio, una grande piscina all’aperto; biblioteche; giardini; impianti sportivi come piccoli stadi o ancora teatri e sale per i massaggi. Importantissimo era poi l’apparato decorativo, fatto principalmente di marmi policromi, mosaici ed immancabili opere d’arte!
Tutta questa meraviglia nascondeva perfettamente ai frequentatori, il lavoro difficilissimo delle centinaia di schiavi e servitori che si aggiravano nei grandi sotterranei. Era qui infatti che uno dopo l’altro gli uomini si adoperavano ad azionare i focolari che diffondevano aria calda dagli ipocausti, gli spazi sottostanti alle pavimentazioni sospese (suspensùra) degli ambienti soprastanti da riscaldare.
E quanto i romani amassero gli impianti termali ben lo chiarifica la frase pronunciata da un liberto di Claudio: “balnea vina venus corrumpunt corpora nostra sed vitam faciunt”, e cioè “i bagni, il vino e l’amore corrompono i nostri corpi ma fanno (bella) la vita”!