Continua la selezione di fontanelle più curiose e certamente Roma ha materiale da offrire! Se vuoi scoprire le altre, puoi farlo qui: Le Fontanelle più curiose di Roma (I parte)!

 

Fontanelle con animali

Numerose le fontanelle con gli animali presenti in città. Le più celebri sono certamente la Fontana delle Tartarughe a piazza Mattei e quella delle Rane al Coppedé, ma in città ve ne sono anche altre. Quali? Due furono realizzate nelle stesso periodo, alla fine del 1500 all’epoca di papa Gregorio XIII. La prima è la Fontanella della Scrofa nella via omonima, l’altra è la Fontanella del Leone e la vediamo oggi in piazza San Salvatore in Lauro, dove giunse 1925 da via di Panico, sua collocazione originaria. Questa è munita di una divertente iscrizione che così recita: “Come in Campo Marzio un lupo più mite dell’agnello versa dalle fauci le Vergini Acque per il popolo, così anche qui un leone più mite di un capretto versa dalla bocca la limpida acqua che presiede la Vergine. Nessuna meraviglia: il pio drago che impera sul mondo intero ha reso col suo esempio ambedue mansueti 1579.” Chi è il pio drago? Papa Gregorio XIII ovviamente!

In via Vittorio Veneto invece negli anni ‘50/’60 del secolo scorso, venne realizzata la Fontanella del Cane. Da chi? Si racconta da tale Mr. Charlie, barman (o proprietario) del Gui Bar, uno dei locali più celebri della Dolce Vita. Perché? Ovviamente per far dissetare i suoi amati cani! La fontanella presenta inoltre una curiosa scritta, ABC, che si riferisce al soprannome del rinomato ritrovo!

 

 

Nel Rione Borgo invece, assai curiose, sono le due fontanelle addossate a Palazzo dei Penitenzieri (in origine Palazzo della Rovere) lungo via della Conciliazione: una con Drago e Aquila, l’altra solo con il Drago. Il riferimento anche qui è ovviamente a un pontefice, Paolo V Borghese e ai suoi emblemi araldici e al suo intervento di ripristino dell’Acquedotto Traiano, che divenne appunto Paolo, grazie al quale l’acqua tornò a Trastevere e fino a Borgo. 

 

 

 

Beveratori o Abbeveratoi

Una categoria molto particolare sono invece i beveratori (o abbeveratoi) ad uso pubblico, veri e propri servizi urbani per scopi igienici ed alimentari, ma anche per l’abbeveraggio degli animali, in primis i cavalli. Tipologia assai numerosa, è quella costituita dai sarcofagi di epoca romana, come per esempio la Fontana a Porta Cavalleggeri voluta da Pio V nel 1565 ad uso della sua guardia a cavallo o le due in piazza del Popolo, una accanto a Santa Maria del Popolo, l’altra alla Caserma.

 

 

L’abbeveratoio dalla forma più classica è quello oggi in Lungotevere Aventino, realizzato però nel 1717 da Carlo Bizzaccheri e posto davanti al Tempio di Ercole, accanto alla Fontana dei Tritoni in piazza della Bocca della Verità.

 

 

 

Il beveratore però più scenografico è indubbiamente la Fontana delle Api oggi all’inizio di via Vittorio Veneto, ma in origine in piazza Barberini all’angolo con via Sistina. Realizzata nel 1644 da Gian Lorenzo Bernini, presenta queste divertenti api che ricordano lo stemma del pontefice, ma la sua funzione era importantissima: si trattava infatti di un fontanile pubblico, un “bottino”, un sistema cioè per raccogliere l’acqua di ritorno dalla Fontana del Tritone. 

 

 

Fontanelle Rionali

In tema di curiosità, non possono mancare le Fontanelle Rionali, ma vi rimandiamo al nostro apposito articolo per scoprire tutta la loro storia!

 

 

Nasoni

E concludiamo con gli immancabili nasoni, la caratteristica fontana a forma cilindrica in ghisa con tipico rubinetto curvo in ferro, a cui si deve appunto il soprannome di “nasoni”! Oggi se ne contano in città più di 2.000 esemplari; rarissimi invece i progenitori datati alla fine del 1800: ne restano visibili solo tre (in piazza della  Rotonda, in via di San Teodoro e in via delle Tre Cannelle), tutti però con le divertenti tre bocchette a teste di drago!

 

 

 

E per approfondire, ecco il nostro “Webinar d’Oro” sul tema!