Tra le meraviglie di Ostia Antica, meritano particolare menzione alcune sue ricche domus che, giunte fino a noi, sanno raccontare tutto il loro antico splendore, fatto di ampi spazi, affreschi e raffinati mosaici. 

Agli inizi del II secolo d.C., in epoca traianea e poi soprattutto adrianea, la parte occidentale della città assunse una funzione prevalentemente residenziale. Questo quartiere, non distante dal centro cittadino e prossimo alla spiaggia antica, era infatti particolarmente apprezzato dal ceto medio-alto, costituito da imprenditori, amministratori e impiegati che operavano a Ostia. Ed è qui che ancora oggi possiamo ammirare i resti di alcune delle più belle domus costruite in città, databili al IV secolo d.C.

 

Domus di Amore e Psiche

Iniziamo con la Domus di Amore Psiche: articolata su due piani, di cui quello superiore probabilmente di servizio, era dotata di un giardino scoperto, che presentava su un lato un sofisticato ninfeo marmoreo con prospetto architettonico. Gli ambienti interni avevano pavimenti e pareti ornati da pregevoli tarsie marmoree policrome ed erano verosimilmente impreziositi da raffinate opere d’arte, come il gruppo scultoreo di Amore e Psiche qui rinvenuto e conservato nel Museo Ostiense.

 

Domus dei Dioscuri

Non lontano, è possibile ammirare la Domus dei Dioscuri, il cui proprietario si ipotizza potesse essere stato Volusiano Lampadio, prefetto urbano. La casa, su due piani, fu realizzata apportando modifiche ad una precedente insula e suddividendola al suo interno in un’area residenziale e una termale e andandola ad impreziosire da numerosi mosaici policromi tra cui quelli che raffigurano i Dioscuri (i gemelli divini protettori del commercio) e la dea Venere.

 

Domus del Ninfeo

Tra le più sontuose, vi è poi la Domus del Ninfeo così chiamata proprio perché munita di un cortile con un ninfeo marmoreo decorato con nicchie. Ma è entrando al suo interno che si possono ammirare le variegate e preziose tarsie in opus sectile presenti in più ambienti, sia sui pavimenti che sulle pareti, oltre alle delicate pitture parietali con scene di vita agreste. Spostandosi invece nel settore della città compreso tra la cinta muraria repubblicana e la linea di costa antica, si troverà un quartiere che dal I secolo d.C. ha attestato un progressivo addensarsi di complessi residenziali, commerciali e termali, a cui si andarono ad aggiungere edifici a carattere religioso, tra cui la Sinagoga.

 

Ostia_Domus del Ninfeo_affresco_lasinodoro

 

Domus di Porta Marina

Merita però una particolare menzione un complesso sorto in questa area, un edificio dalla pregiata decorazione marmorea, la cosiddetta Domus di Porta Marina datata al IV secolo d.C., che con la sua costruzione sbarrò il passaggio tra il tratto extraurbano del Decumano e la costa, impostandosi in posizione scenografica sul mare in corrispondenza dell’antica diga.

La sala principale della domus ha restituito un’eccezionale decorazione parietale a intarsi marmorei (opus sectile) che oggi possiamo vedere interamente ricostruita e ricomposta nel Museo della Civiltà all’Eur. Si tratta di un’opera monumentale di circa 146 metri quadri di estensione, che rappresenta l’esempio più completo e spettacolare di una tecnica raffinata molto apprezzata dall’alta aristocrazia dell’Impero.

 

Ostia_Domus Porta Marina_lasinodoro

 

La decorazione delle pareti è complessa ed è articolata in diversi registri, in cui si alternano partiture architettoniche, sequenze geometriche, riquadri figurati (celebre il ritratto di Cristo o di filosofo), lotte di animali (tra i più accattivanti la scena di felino che assale una preda) e motivi simbolici. E se ciò non bastasse, sappiamo inoltre che il soffitto di questa già imponente sala doveva essere tutto interamente decorato a mosaico!

Scoperta casualmente negli anni ’40 del secolo scorso, si impose da subito all’attenzione proprio per la grande quantità di marmi policromi. Gli scavi, ripresi negli anni ’60, furono abbastanza complessi, perché si dovette scavare uno spesso e complicato strato di crollo relativo proprio alle pareti della nostra aula, grazie al quale però si capì che questo era avvenuto quando la decorazione non era stata ancora completata: non solo furono qui rinvenuti materiali da cantiere ma si notò che parte della stanza non era ancora stata pavimentata!  

 

 

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