Le 4 meraviglie di Tivoli. Quali saranno? Scopriamolo insieme mentre aspettiamo di visitarle insieme!

 

L’antica Tibur – Tivoli

L’antica Tivoli, che nell’Eneide il poeta Virgilio menzionava come Tibur Superbum, vanta un’origine e una storia millenaria, ancora più arcaica di quella di Roma, riconducibile al 1215 a.C. circa, quando era considerata un importante centro di convergenza tra diversi popoli. L’antica Tibur si fortificò sulla riva sinistra dell’Aniene ad opera dei Siculi, scacciati poi dai greci guidati da Catillo di Arcadia e dai suoi tre figli: Tibur, Corace e Catillo, i quali battezzarono la città con il nome del fratello maggiore, Tibur, divenuta poi, durante il corso dei secoli, Tivoli.

 

Il Santuario di Ercole Vincitore: sacralità antica

Testimonianza più antica in città è il Santuario di Ercole Vincitore, dedicato al dio protettore dell’antica città ed edificato durante il corso del II secolo a.C. Le sue dimensioni erano imponenti, occupava in origine un’area di 3.000 mq e si articolava in tre ambienti: un tempio, un teatro e l’area sacra, un’enorme piazza a cielo aperto. Lo scopo principale del progetto era quello di colpire scenograficamente tutti coloro che giungevano a Tibur, tanto era il suo splendore e la sua magnificenza, innalzandosi per circa 50 metri a strapiombo sul fiume Aniene!

 

 

 

Villa Adriana: lusso imperiale

Altro gioiello di epoca romana è Villa Adriana, la residenza voluta dall’imperatore in questo angolo di paradiso, ai piedi dei Monti Tiburtini, e costruita tra il 118 ed il 138 d.C. Questa dimora residenziale si estendeva per circa 120 ettari ed era strutturata su due livelli: quello superiore di rappresentanza, silenzioso ed accogliente, quello inferiore riservato agli schiavi, dinamico e rumoroso. Sembra che Adriano abbia voluto evocare all’interno della propria villa i luoghi ed i monumenti che più lo avevano colpito durante i suoi numerosi viaggi. Palazzi, terme, templi, caserme, teatri, giardini, fontane e ninfei spesso si ispirano, almeno nei nomi, a luoghi esotici e lontani, come per esempio il Canopo, o adottano soluzioni architettoniche particolarmente innovative, come nel Teatro Marittimo. Questo spiega perché l’UNESCO abbia deciso di inserirla nel 1999 tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità! Ma Tivoli non è solo simbolo dell’antica Roma.

 

 

Villa d’Este: simbolo di perfezione rinascimentale

Fu infatti nel 1550 che il cardinale Ippolito II d’Este, storico governatore di Tivoli e figlio di Lucrezia Borgia, incaricò l’architetto Pirro Ligorio di realizzare una sontuosa residenza, Villa d’Este, divenuta poi uno dei luoghi simbolo del Rinascimento italiano, ancora oggi gioiello architettonico e scenografico della cittadina di Tivoli. L’intero complesso si estende per 4 ettari e comprende il palazzo residenziale, un giardino ornato da viali alberati, siepi e da numerose fontane, vere e proprie opere d’arte, tra le quali merita una particolare menzione la Fontana dell’Organo, dotata di alcuni congegni azionati dall’acqua e dall’aria che riproducono armonie musicali.

 

 

Villa Gregoriana: il trionfo della natura

Ultimo fiore all’occhiello della città è Villa Gregoriana, un crocevia di boschi, sentieri, cascate, grotte e vegetazione che si estende ai piedi dell’antica acropoli. Voluta da papa Gregorio XVI intorno al 1834, questo luogo incontaminato fu meta imprescindibile di artisti ed aristocratici che nell’Ottocento giungevano nell’antica Tibur perché tappa del famoso Grand Tour. La villa è considerata un unicum mondiale, un luogo in cui la natura e l’opera dell’uomo si fondono alla perfezione, tra straordinarie bellezze paesaggistiche. Villa Gregoriana è famosa in tutto il mondo per la Grande Cascata, uno scenografico getto d’acqua creato dall’Aniene, oltre che per le Grotte di Nettuno e le Grotte delle Sirene, delle caverne erose dallo stesso fiume e raggiungibili attraverso una strada alberata ornata da una grande varietà di piante.