All’interno dei Musei Capitolini e al secondo piano di Palazzo dei Conservatori, la Pinacoteca Capitolina vanta il primato di essere la più antica collezione pubblica al mondo!
La storia della collezione
Fu infatti creata tra il 1748 e il 1750, con l’acquisto delle opere provenienti dalle collezioni Sacchetti e Pio di Savoia. In seguito, il patrimonio del museo è notevolmente accresciuto, annoverando capolavori d’arte italiana e straniera di particolare importanza. La collezione è costituita da opere che vanno dal Medioevo fino al Seicento, lasciando spazio però anche alle porcellane europee ed orientali, provenienti dal lascito del conte Francesco Cini.
La pittura del Cinquecento: Tiziano e Veronese
Tra i maggiori capolavori che è possibile ammirare all’interno delle sale del museo, vi sono certamente le opere di Tiziano e di Veronese, testimoni egregi della pittura veneta rinascimentale. Di Tiziano è presente il dipinto realizzato tra il 1511 e il 1512 del Battesimo di Cristo dove la scena evangelica si ammanta del fascino dei colori lagunari; mentre il Veronese è presente con un classico tema mitologico, il Ratto di Europa realizzato nel 1580-85.
La pittura tra Cinquecento e Seicento: dai Carracci a Reni
Di grande interesse è poi la sala con le opere dei Carracci e del loro allievo, Guido Reni: è qui possibile seguire le innovazioni che la pittura bolognese tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento impose su scala ben più ampia, portando il naturalismo a livelli altissimi, combinando gli elementi formali del classicismo con una raffinata poesia pittorica.
La pittura del Seicento: da Caravaggio a Pietro da Cortona
Fulcro della Pinacoteca è la sala di Santa Petronilla, che rende omaggio alla grande pittura a Roma nel Seicento. Qui, oltre ad opere di Guercino e di Domenichino, sono esposti due dipinti di Caravaggio e uno di Rubens, i maggiori pittori europei a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Il San Giovanni Battista e la Buona Ventura, mostrano come Michelangelo Merisi abbia stravolto con i suoi lavori il concetto di arte: posa provocatoria e sguardo malizioso, sono i segni distintivi ad esempio di questo giovane Battista, bel lontano dal rigore della tradizione iconografica precedente.
Mentre Rubens affronta nel 1612 un tema tipico della tradizione romana dipingendo Romolo e Remo allattati dalla Lupa: il fascino esercitato da Caravaggio sul maestro fiammingo in quest’opera è indiscutibile. Protagonista della Sala Pietro da Cortona è ovviamente la grande arte barocca, dove è possibile ammirare alcune opere del maestro tra cui spicca il Ritratto di papa Urbano VIII realizzato nel 1627 ed il Ratto delle Sabine del 1630, dove il pathos e la sontuosa scenografia d’insieme animano un classico tema della tradizione artistica romana.
Molte sono le opere che è possibile ammirare dal vivo all’interno dei Musei Capitolini: scoprine tutti i segreti insieme a noi. Consulta il programma mensile per vedere quando abbiamo in programma una visita guidata!