Entrare oggi nella Basilica di San Pietro vuol dire rimanere letteralmente senza fiato davanti alle imponenti dimensioni: il pavimento di marmo che copre una superficie di poco più di 2 ettari; la navata centrale lunga 186,36 metri; il baldacchino bronzeo del Bernini che misura ben 30 metri di altezza, quanto cioè un palazzo di dieci piani! Tutto questo splendore si è raggiunto in più secoli di costruzioni e sistemazioni così volute e ordinate dai vari pontefici, soprattutto tra 1500 e 1600. Ma la storia della basilica è ben più antica.

 

La Basilica Costantiniana e la Tomba di Pietro

Tutto infatti ebbe inizio in epoca romana quando nel IV secolo d.C. l’imperatore Costantino decise di edificare proprio al di sopra di quella che la tradizione identifica come la tomba di Pietro, una basilica dedicata all’apostolo che divenne ben presto, insieme a Gerusalemme, la principale meta dei pellegrinaggi cristiani. La basilica costantiniana rimase di fatto in uso fino all’inizio del 1500 quando Giulio II della Rovere decise la sua distruzione per dare il via alla costruzione della “nuova” basilica.

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Cosa ci resta dell’antico edificio di culto? Ben poco in realtà, ma tra i resti più importanti vi sono certamente il grande disco di porfido rosso, la rota porphiretica, su cui gli imperatori (da Carlo Magno in poi) si inchinavano per essere incoronati dal papa; il Polittico Stefaneschi, la pala dell’altare principale realizzata da Giotto ora esposta nella Pinacoteca dei Musei Vaticani; o ancora la statua in bronzo di San Pietro realizzata da Arnolfo di Cambio, dal piede destro ormai liscissimo poiché da sempre toccato e baciato dai pellegrini come atto di devozione!

 

 

La “nuova” Basilica tra 1500 e 1600

Spettò quindi a Donato Bramante, incaricato da Giulio II, il difficile compito di abbattere la vecchia basilica per dare il via alla costruzione della nuova. Moltissimi i cambiamenti strutturali e progettuali avvenuti dopo la morte del Bramante e negli anni a seguire, anche perché furono incaricati di seguire i lavori, di volta in volta, i più grandi artisti del 1500: Raffaello, Giuliano e Antonio da Sangallo, Baldassarre Peruzzi e Michelangelo. La sua cupola è divenuta simbolo di Roma e un’architettura facilmente riconoscibile ormai in tutto il mondo, anche se in realtà fu completata nel 1590, al tempo di Sisto V Peretti, da Giacomo Della Porta e Domenico Fontana con un impegno di circa 800 operai!

 

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Per quanto riguarda il 1600, gli interventi più interessanti riguardano certamente il completamento dei lavori interni e della facciata operati da Carlo Maderno per papa Paolo V Borghese e ovviamente la straordinaria sistemazione dalla piazza antistante magistralmente concepita e realizzata tra il 1656 e il 1667 da Gian Lorenzo Bernini per Alessandro VII Chigi. Il grande abbraccio dell’elegante e sofisticato colonnato che, ieri come oggi, accoglie i numerosi pellegrini che giungono a Roma per pregare sulla tomba del principe degli apostoli.

 

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Le straordinaria opere d’arte di San Pietro

Tra le immense opere d’arte custodite all’interno vi sono i monumenti funebri dei pontefici; le colossali statue inserite nei piloni che sostengono la cupola progettate dal Bernini (e il Longino da lui direttamente plasmato nel marmo); l’imponente baldacchino e la sontuosa Cattedra sempre del genio del barocco, una grande macchina bronzea all’interno della quale è custodita una cattedra di quercia su cui, secondo un’antica tradizione, era solito sedersi l’apostolo Pietro durante le sue prediche.

 

 

E ovviamente l’opera più celebre, la straziante “Pietà” che Michelangelo modellò nel 1499 e che fin da subito apparve come un capolavoro assoluto! Tra le realizzazioni più pompose della basilica, vi è certamente la Cappella del Santissimo Sacramento, pensata inizialmente come sagrestia e divenuta poi solenne e fastosa grazie ai sapienti interventi delle due genialità del Seicento Romano, Bernini e Borromini.

 

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Pietà

 

 

Le Grotte Vaticane e la Tomba di Pietro

Particolarmente importanti sono inoltre le Grotte Vaticane ubicate tra il pavimento della basilica costantiniana e quello attuale, in cui primeggia il luogo della Tomba di Pietro, che, insieme alle sepolture di numerosi pontefici suoi successori, è meta ogni giorno di visite e pellegrinaggi. Una grande cripta sotterranea con un forte richiamo alla devozione e alla fede, le Grotte sono anche il “luogo della memoria”, dove sopravvive il ricordo della venerata e perduta basilica costantiniana, della quale si conservano pochi ma significativi resti, insieme a molte testimonianze delle trasformazioni medievali e rinascimentali.

 

 

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