La storia di questo luogo nel cuore di Trastevere è molto antica e tradizione vuole che la prima basilica sia sorta direttamente sulla casa della nobile romana Cecilia, vissuta nel III secolo d.C.

 

Cecilia: vita e martirio

La fanciulla fu uccisa all’epoca delle persecuzioni contro i cristiani perpetuate dall’imperatore romano Diocleziano e subì un martirio particolare atroce: fu prima imprigionata nella sua abitazione all’interno del calidarium (un ambiente con vapori bollenti) e poi decapitata con tre colpi sul collo, rimanendo però viva per ben tre giorni. Pur non potendo più parlare, si racconta che sia comunque riuscita ad indicare con le dita della mano il numero tre, la Trinità.

 

I capolavori artistici: da Arnolfo di Cambio al Maderno

Sembra poi che sia stato papa Pasquale I nel IX secolo a decidere di far edificare proprio al di sopra della sua abitazione, la prima basilica a lei dedicata, subito dopo il ritrovamento del corpo della Santa nelle Catacombe di San Callisto. Mutata più volte nel corso dei secoli, la chiesa presenta al suo interno importanti opere d’arte: il ciborio di Arnolfo di Cambio, il mosaico di IX secolo nel catino absidale e ovviamente la celebre statua in marmo che ritrae la santa, realizzata da Stefano Maderno nel 1599.

 

 

L’opera fu appositamente richiesta all’artista dal cardinale Paolo Emilio Sfondrati il quale aveva fatto riesumare il corpo della fanciulla, ritrovandolo in ottimo stato di conservazione! Il Maderno quindi fissò per sempre nella pietra il corpo della martire: distesa, con il capo coperto da un velo ma con ben visibili le tre dita della mano che indicavano la Trinità!

 

Il Giudizio Universale di Pietro Cavallini

Imperdibili per la visita della Basilica di Santa Cecilia sono poi gli ambienti sotterranei, in cui si riconoscono strutture di domus di epoca romana databili al II secolo d.C. e l’affresco del Giudizio Universale che Pietro Cavallini dipinse sulla controfacciata della chiesa, gioiello conservato all’interno del coro monastico.

 

Pietro-Cavallini-Santa-Cecilia_Giudizio_Cristo_lasinodoro

 

 

La Basilica in epoca moderna

Che la basilica abbia sempre mantenuto una notevole importanza, è testimoniato ancora oggi dagli ultimi importanti interventi realizzati all’inizio del 1700 per volere del cardinale Francesco Acquaviva d’Aragona il quale incaricò Ferdinando Fuga di dotare il complesso di un imponente ingresso: le ali dei conventi per le monache furono unite sulla fronte dalla nuova imponente facciata, creando così all’interno un delizioso ed elegante cortile decorato al centro da un particolare gioco d’acqua (restaurato nel Novecento).