C’è un luogo a Roma che appare più di tutti legato a San Lorenzo: quale? Scoprilo insieme a noi!

 

La Basilica di San Lorenzo fuori le Mura: un po’ di storia

In piazza del Verano appare in tutta la sua imponenza, l’antica basilica dedicata a Lorenzo, martire cristiano nel 258 d.C., ucciso sopra una graticola ardente – custodita oggi nella Chiesa di San Lorenzo in Lucina – nel luogo in cui poi sorse la Chiesa di San Lorenzo in Panisperna.

Il corpo del santo invece fu sepolto lungo la via Tiburtina, dove l’imperatore Costantino fece edificare un primo luogo di culto, la cosiddetta basilica maior, con accanto un piccolo oratorio, sostituito poi nel VI secolo, all’epoca di papa Pelagio II, da una nuova chiesa. Questa basilica è ancora oggi ben riconoscibile, nonostante le importanti modifiche apportate all’edificio a partire dal XII secolo. Appartengono infatti a questa fase le dodici colonne in pavonazzetto scannellato su cui poggiano architravi di spoglio del II-III secolo d.C. con decorazione a racemi vegetali e a girali di acanto.

 

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Le opere d’arte della Basilica

L’interno fu poi impreziosito da sontuosi mosaici di cui oggi restano visibili solo quelli sul grande arco trionfale dell’abside, con il Cristo in trono affiancato da santi e con papa Pelagio II ritratto con in mano il modellino della chiesa.

 

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Le trasformazioni della Basilica durante i secoli

Tra il XII e il XIII secolo, la basilica andò poi ad assumere sempre più le sembianze di un edificio fortificato, di cui oggi resta memoria osservando il massiccio campanile. Nel XIII secolo il cardinale Cencio Savelli – divenuto poi papa con il nome di Onorio III – attuò una radicale trasformazione mutando – perché era cambiata la situazione stradale – anche l’orientamento: l’abside e l’ingresso dell’edificio di Pelagio II divennero rispettivamente il nartece e la cripta della nuova basilica.

Importanti modifiche furono poi realizzate nel 1400 dal cardinale Oliviero Carafa e nel 1600 dal cardinale Francesco Boncompagni, anche se l’aspetto attuale si deve principalmente ai lavori intrapresi nella prima metà del 1800 per volere di papa Pio IX, come celebra la colonna commemorativa che reca in alto la statua bronzea del martire Lorenzo (opera di Stefano Galletti) innalzata nella piazza antistante la basilica. 

 

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La bomba del 1943

Il pontefice incaricò dei lavori Virginio Vespignani, uno dei più accaniti sostenitori del “restauro archeologico”: con lui infatti la basilica tornò ad assumere l’aspetto della fase di Onorio III. Ma le vicende non si esauriscono qui: il 10 Luglio del 1943 una bomba colpì l’edificio distruggendo completamente il nartece, che però fu subito ricostruito cercando per quanto possibile di ripristinare quello precedente.

 

 

Ma la basilica è anche nota perché qui trovarono eterna sepoltura due importanti personaggi: Alcide de Gasperi e papa Pio IX. Si narra che le spoglie del pontefice furono trasportate la notte del 12 Luglio 1881 per evitare disordini, ma un gruppo di anticlericali attaccò comunque il corteo funebre con l’intenzione di gettare il feretro nel Tevere. Lo scontro si risolse con la vittoria delle forze dell’ordine e così la salma riuscì ad arrivare a destinazione. Quando visitare questa straordinaria basilica insieme a noi? Controlla il programma mensile!