Tra i maggiori complessi sacri dell’architettura romana di epoca repubblicana, vi è certamente il Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, edificato a partire dal II secolo a.C.
La storia del Santuario
Si tratta infatti di una struttura particolarmente scenografica e dalle dimensioni imponenti, realizzata su un terrazzamento a picco sul fiume Aniene, posta lungo un’antica percorrenza di transumanza, in seguito formalizzata come via Tiburtina. E proprio un tratto di questa strada, fu inglobato nell’edificio divenendo un pratico percorso coperto detto Via Tecta.
Il santuario era in realtà suddiviso in tre diversi settori: il teatro, costruito sfruttando il naturale digradare del terreno; una grande piazza delimitata da portici e il tempio vero e proprio, centrale e in asse con il teatro.
Una serie di terrazzamenti, portici e colonnati creavano inoltre una grandiosa scenografia tutto intorno al luogo di culto che si ergeva su un alto podio: lo scopo principale del progetto era infatti quello di colpire scenograficamente tutti coloro che giungevano a Tivoli da Roma, tanto era il suo splendore e la sua magnificenza.
La struttura del tempio, con il teatro adagiato sulla collina dominato dal luogo sacro vero e proprio, ha molte affinità con la vicina e coeva area sacra del Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina (ancora oggi ben conservata e visitabile), ma se ne discosta per l’ampiezza del temenos (ovvero un luogo sacro con santuario e recinzione), per la collocazione della cavea del teatro, per il doppio portico e soprattutto per la presenza della via Tecta.
Il santuario di Ercole era posto fuori dalle mura della città, lungo la via che anticamente collegava il Sannio alla pianura romana e che rappresentava uno snodo economico cruciale per tutte le popolazioni dell’Italia centro-meridionale. E l’antica città di Tibur si identificava con il dio Ercole proprio in virtù della sua posizione strategica, venerandolo come dio guerriero (che aveva favorito la storica vittoria sui Volsci) ma anche come protettore dei commerci e della transumanza delle greggi.
Tra le molte curiosità del luogo, sappiamo per esempio che il tempio ospitava un collegio di musici (Tibicines) tra i più importanti e ben frequentati all’epoca e che i Salii (un antichissimo collegio sacerdotale ) erano soliti organizzare una cerimonia d’onore durante le Idi di Agosto proprio davanti alla statua di Ercole posta nel santuario.
Il piccolo museo: l’Antiquarium
Per completare la storia del complesso, imperdibile è la visita del piccolo ma interessante Antiquarium in cui è possibile ammirare alcuni elementi decorativi del tempio oltre ad importanti stele e raffinate statue un tempo collocate lungo i portici e i donaria, il luogo in cui gli antichi custodivano gli oggetti offerti in dono al dio. Cosa accadde in seguito al nostro santuario? Nel corso dei secoli successivi alla sua decadenza come luogo di culto, queste imponenti strutture vennero utilizzate via via come ricovero, convento, fonderia, centrale idroelettrica ed infine cartiera, le cui tracce restano ancora oggi visibili qua e là lungo il percorso, rendendo l’area anche un interessante sito di architettura industriale.
La Torretta Canevari
E prima di uscire dal sito, impossibile è non godere del bellissimo panorama dalla Torretta Canevari, punto terminale dell’omonimo canale che dal 1886 attraversa tutto il complesso. Una struttura scenograficamente proiettata sul paesaggio Tiburtino, che cela al suo interno il sistema di caduta delle acque della sottostante Centrale Acquoria.
Controlla nel programma mensile quando è prevista la prossima visita guidata al Santuario di Ercole Vincitore di Tivoli: ti aspettiamo!