Il Palazzo della Cancelleria svetta in tutta la sua imponenza su Corso Vittorio Emanuele II, a pochi passi da Campo de’ Fiori. Ancora oggi è di proprietà della Santa Sede e al suo interno ospita infatti alcuni tribunali ecclesiastici, come la Penitenzieria Apostolica, la Segnatura Apostolica e la Rota Romana

 

La storia del Palazzo della Cancelleria

Il palazzo in origine apparteneva al cardinale Raffaele Riario – nipote e camerlengo di papa Sisto IV della Rovere – il quale, alla fine del Quattrocento, decise di dare il via alla costruzione di una imponente dimora di lusso che divenne di fatto il primo palazzo nobiliare ad essere stato costruito ex novo a Roma in puro stile rinascimentale. La sua costruzione, secondo tradizione, fu possibile grazie alla vincita al gioco del Riario che riuscì a raccogliere in una sola notte tutti i soldi necessari alla sua realizzazione! Qualche anno dopo però il Palazzo passò nelle mani dei pontefici, che decisero di destinarlo a dimora del Vice Cancelliere.

 

L’esterno del Palazzo e la Basilica di San Lorenzo in Damaso

L’edificio all’esterno si presenta imponente, ma elegante; fu costruito con il travertino proveniente da alcuni edifici romani ed una delle facciate ingloba l’adiacente Basilica di San Lorenzo in Damaso, una delle più antiche di Roma. Scavi archeologici recenti hanno dimostrato che l’edificio, così come la Basilica, sorgono proprio su resti di epoca romana, tra cui un mitreo, un cimitero ed anche un laghetto artificiale!

 

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Il Palazzo tra Fontana e Bramante

Entrando dal portone principale, aggiunto nel XVI secolo da Domenico Fontana, si giunge nel prestigioso cortile, opera di Donato Bramante, esempio mirabile di composta eleganza e perfezione tecnica. Dal cortile si possono raggiungere tutte le sale del palazzo, tra cui il piano nobile. 

 

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Vasari e il Salone dei Cento Giorni

E’ qui che si trovano alcune delle stanze più sontuose del palazzo come per esempio il Salone d’Onore o Salone dei Cento Giorni, affrescato nel 1546 da Giorgio Vasari – in soli 100 giorni appunto, come richiesto dalla committenza – con allegorie e scene inerenti il pontificati di Paolo III Farnese. Si racconta che l’artista si vantò della velocità della sua esecuzione con Michelangelo Buonarroti, che di tutta risposta sentenziò: “Si vede!”.

 

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La Sala Riaria e gli altri ambienti del piano nobile

Altra importante sala del piano nobile, è la Sala Riaria o Aula Magna, decorata nel 1718 sotto Clemente XI, con il quadrante di orologio dipinto dal Baciccia. Tra gli altri raffinati ambienti del piano, vi sono poi la Cappella del Pallio, impreziosita da stucchi e dipinti di Francesco Salviati; il Salone di Studio, con volta affrescata da Perin del Vaga; e, ricavata in un mezzanino, la Stufetta, bagno privato con pianta a croce greca datato al 1515-20 e attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane, con pergolato affrescato da Baldassarre Peruzzi.

 

 

Curiosità

All’inizio del Settecento, venne fatto costruire nel palazzo per volontà dal cardinale Pietro Ottoboni, un teatro – abbattuto subito dopo la sua morte – che divenne così uno dei luoghi principali della vita musicale romana dell’epoca.