Fu nella zona compresa tra il Tevere e i colli Palatino, Campidoglio e Aventino che si venne a creare fin dai tempi più antichi l’importante mercato per buoi e bestiame in generale. Scopriamo insieme tutta la sua storia.
Il Foro Boario: le origini
Leggenda vuole che Ercole sia giunto proprio qui insieme ai buoi di Gerione; infastidito dal temibile gigante Caco che gli rubò il bestiame, dovette affrontarlo. Una volta ucciso il gigante, Ercole iniziò ad essere venerato come un dio e gli antichi abitanti edificarono in suo onore l’Ara Maxima, oggi visibile solo in minima parte nei sotterranei della Basilica di Santa Maria in Cosmedin.
L’area a ridosso del Tevere era però assai paludosa, ma grazie alla realizzazione della Cloaca Massima fatta dai re etruschi nel VI secolo a.C. si riuscì a bonificare l’intera zona che da quel momento in poi iniziò ad essere utilizzata come approdo cittadino. E’ qui infatti, all’altezza dell’Isola Tiberina, che fu realizzato anche il primo porto cittadino – il Porto Tiberino – aprendo così la strada ai commerci fluviali e marittimi; la maggior parte della popolazione qui residente era infatti greca.
Il Tempio Rotondo e gli altri edifici di culto
In epoca repubblicana – tra I e II secolo a.C. – vennero invece costruiti gli importanti templi del Foro Boario: il più antico, a pianta rettangolare, dedicato a Portuno, importante divinità fluviale; l’altro a pianta circolare, dedicato a Ercole Vincitore o Ercole Olivario.
L’area rimase di fatto importante anche in epoca imperiale e a testimonianza di ciò oggi restano ben visibili l’Arco degli Argentari accanto alla Basilica di San Giorgio al Velabro datato al 204 d.C. e quello di Giano, quadrifronte, realizzato probabilmente nel IV d.C.
Il Foro Boario dopo l’epoca romana
Con la caduta dell’impero romano e durante gli anni del Medioevo, al posto delle antiche strutture romane iniziarono a sorgere nuovi edifici: i templi di Portuno e di Ercole furono trasformati in chiese; poco lontano sorse poi l’importante Basilica di Santa Maria in Cosmedin e alcune famiglie edificarono qui le proprie residenze, come per esempio fecero i Crescenzi.
La sistemazione del 1700
L’intera zona fu poi ampiamente sistemata durante il 1700 per volontà di papa Clemente XI Albani il quale decide di abbellire la piazza con l’elegante Fontana dei Tritoni realizzata dall’architetto Francesco Carlo Bizzaccheri che ideò, in omaggio al pontefice, una vasca ispirata alla stella ad otto punte dello stemma della famiglia Albani.
Ma chiaramente gli interventi più importanti furono quelli intrapresi dopo l’Unità d’Italia quando si decise di dotare Roma di imponenti muraglioni che impedissero le piene del Tevere. Molte furono le demolizioni necessarie soprattutto verso il lato del fiume, a cui seguirono poi quelle degli anni ‘30 del secolo scorso intraprese da Mussolini: è così che l’intero Foro Boario ha cambiato radicalmente il suo aspetto. Vieni a visitarlo insieme a noi: controlla nel programma mensile quando!