All’interno del parco, sono sparsi qua e là gli imponenti edifici che i Torlonia iniziarono ad edificare alla fine del 1700, dopo aver acquistato i terreni di Vigna Colonna lungo via Nomentana.

 

Il Casino Nobile: gli architetti

Fiore all’occhiello del possedimento familiare fu certamente il Casino Nobile che per volere di Giovanni Torlonia iniziò la sua lenta trasformazione sotto le sapienti mani di Giuseppe Valadier.

L’architetto, tra il 1802 e il 1806, eseguì importanti lavori di ristrutturazione ma soprattutto di ampliamento, andando ad inglobare la vecchia struttura della Vigna, aggiungendo avancorpi, porticati ed ariose terrazze. Dopo la morte di Giovanni, il figlio Alessandro nel 1832 incaricò il pittore e architetto Giovan Battista Caretti di rendere il Casino Nobile ancor più maestoso ed imponente, arricchendolo con l’opera di diversi artisti ed artigiani.

La modifica più sostanziale coinvolse l’ingresso: per rendere ben visibile il Palazzo a chi arrivava da fuori città, all’originaria semplice facciata in direzione di via Nomentana ideata dal Valadier, fu addossato un maestoso pronao con loggia monumentale sovrastante, chiusa da un frontone triangolare, in cui fu posto un altorilievo in terracotta raffigurante Bacco che torna trionfante dalle Indie su un carro trainato da tigri. Le due piccole ali porticate progettate dal Valadier furono inoltre sostituite da due portici con colonne doriche a cingere i fianchi del Palazzo, formando delle sporgenze semicircolari ai quattro angoli.

 

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L’interno del Casino Nobile: i bassorilievi del Canova

Ma è entrando nella residenza che l’incanto si palesa. Nucleo centrale del palazzo è la Sala da Ballo, illuminata da un’unica grande finestra semicircolare la cui luce si riflette sulle altre pareti della sala, rivestite di specchi per moltiplicare artificialmente le fonti di luce e per dare l’illusione di uno spazio più ampio. Il salone è decorato con eleganti paramenti di stucco, vari dipinti e con ben dieci bassorilievi in gesso di Antonio Canova.

 

 

Le sale del Casino Nobile

Il piano terra e il piano nobile del Palazzo svolgevano, come di consueto, funzioni di alta rappresentanza e presentano sale completamente decorate in stili e motivi di volta in volta diversi. Tra i vani più curiosi, vi sono a pianterreno il Bagno ispirato alle “stufe” rinascimentali con grottesche su fondo rosso interrotte da riquadri con storie mitologiche; mentre al piano superiore la Sala di Bacco interamente affrescata con le storie del dio greco, delle Stagioni e dei tre Continenti; la Camera gotica decorata come una loggia scandita da finte vetrate e ancora la Sala di Alessandro, un tempo sala da pranzo, decorata con affreschi, fregi a stucco e statue in marmo che raccontano le gesta di Alessandro il Macedone, evidente allusione al committente Alessandro Torlonia.

 

 

Mussolini a Villa Torlonia

Fu però proprio in questo palazzo che dal 1925 venne a vivere Benito Mussolini insieme alla propria famiglia, rimanendovi fino al 1943. Non furono apportate sostanziali modifiche all’edificio, anche se furono costruiti due bunker sotterranei. Nel giugno del 1944 tutto il complesso di Villa Torlonia fu occupato dalle truppe anglo – americane che vi rimasero fino al 1947. 

 

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