In seguito alla caduta dell’Impero Romano, molti furono gli importanti luoghi di culto cristiani che iniziarono a sorgere nel Foro Romano e tra questi la bellissima basilica dedicata a Santa Francesca Romana.

 

La nascita della diaconia di Santa Maria Nova

Nel cuore del Foro Romano, proprio tra i resti dell’imponente Tempio di Venere e Roma, nell’850 circa venne fondata da papa Leone IV una diaconia nota con il nome di Santa Maria Nova, cosiddetta per distinguerla dalla Chiesa di Santa Maria Antiqua (eretta nel IV secolo) in un’aula dei palazzi domizianei ai piedi del Palatino. La chiesa venne poi ampliata nella seconda metà del X secolo e restaurata nel XII secolo: è a questa fase che risalgono il campanile e all’interno, sull’altare maggiore, la preziosa Madonna con Bambino e il mosaico dell’abside raffigurante la Vergine in trono con Bambino.

 

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La dedica a Santa Francesca Romana

Fu solo nel 1400 che la chiesa venne definitivamente dedicata a Francesca Romana che, per interessi di famiglia, a soli 12 anni sposò il nobile Renzo de’ Ponziani, sebbene il suo unico pensiero fosse in realtà compiere opere di bene. E’ in questa chiesa che nel 1425 Francesca Romana, fondatrice del monastero di Tor de’ Specchi, pronunciò l’oblazione. La basilica divenne sempre più importante durante il corso dei secoli – molti sono infatti i grandi nomi legati alla sua storia – e numerose sono le opere d’arte custodite al suo interno.

 

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Baciccio, Santa Francesca Romana, Getty Museum, Los Angeles

 

I tesori artistici della Basilica

Già dall’esterno si presenta imponente grazie alla facciata in travertino, realizzata nel 1615 da Carlo Lambardi, con deliziosi raccordi a volute. L’interno invece, a navata unica con numerose cappelle laterali, è un trionfo di arte barocca e tra le opere principali meritano una particolare menzione la straordinaria Confessione realizzata su disegno di Gian Lorenzo Bernini al termine della navata e il dipinto della Natività di Carlo Maratta, nella prima cappella a sinistra. La più preziosa immagine custodita nella basilica è però quella della Vergine Glykophilousa, un’antica icona risalente al V o VI secolo, venuta alla luce durante i lavori di restauro del 1949.

 

 

 

Le reliquie in Santa Francesca Romana

La basilica può inoltre vantare uno speciale primato in fatto di reliquie, sicuramente tra le più curiose di Roma: sono qui conservate due impronte di basalto delle ginocchia di San Pietro, impresse quando il santo pregò il Signore di far fallire il volo di Simon Mago, che poi cadde e morì poco distante. Dopo il profano, il sacro: sotto il transetto infatti, vi è la cripta con la tomba di Santa Francesca Romana, sistemata nel 1868 Da Andrea Busiri Vici. Scopri insieme a noi la basilica!

 

 

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