Da alcuni anni ha riaperto al pubblico, dopo lunghi e complessi restauri, Villa Poniatowski, seconda sede del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Per scoprire tutta la storia della villa, puoi leggere il nostro articolo dedicato qui nel nostro blog!
I capolavori di Villa Poniatowski
In realtà all’interno di questo nuovo e affascinante spazio espositivo, hanno trovato posto alcune opere relative alle antiche civiltà italiche pre romane, gettando così nuova luce sui contesti che hanno caratterizzato la Penisola, in particolar modo la zona centrale, agli albori della civiltà romana. Tra questi, troviamo alcuni veri e proprio capolavori che vale la pena citare.
Testa maschile da Forte Antenne
Rappresenta un giovane uomo e faceva parte probabilmente della decorazione frontonale di un edificio di culto (III-II sec. a. C.), insieme con una figura seduta di Minerva, conservata a Villa Giulia. La testa presenta stilisticamente i classici caratteri “patetici”, come la rotazione del collo, le labbra carnose semi dischiuse, i grandi occhi profondamente incavati, i capelli a folte ciocche. Il tipo di lavorazione inoltre permette di creare profondi contrasti di luci e ombre, che caratterizzano ancor di più questa tipica corrente iconografica.
Antefissa a testa di Menade
Decorava l’antico santuario dedicato a Giunone Sospita a Lanuvio, nel contesto quindi del Latium Vetus. Fu rinvenuta nell’800 in un deposito votivo, insieme ad altri elementi architettonici in terracotta tra cui altre antefisse per la decorazione del tetto del tempio tardo arcaico (IV sec. a.C.). Una gemella della nostra antefissa si trova oggi al British Museum di Londra! La bellezza della testa sta in particolare nella ricercata lavorazione a traforo del nimbo che la circonda e le tracce ancora visibili della sua policromia.
Affibbiaglio in oro
L’affibbiaglio in oro dalla tomba Bernardini di Palestrina è un prezioso oggetto di ornamento, utilizzato per fissare il mantello sulla spalla, lavorato con un motivo di sfingi in rilievo ed è datato al VII secolo a.C. E’ caratterizzato da una lamina d’argento rivestita in oro e lavorata con la tecnica della granulazione, che consiste nel decorare una superficie metallica con minuti grani d’oro. Le stesse figure sono collocate su piccole piastre rettangolari collegate tra loro attraverso un sistema di ganci a catena, che assicura il raccordo tra le parti decorative centrali e quelle laterali.
Cista con gara tra Apollo e Marsia
Proviene dalla necropoli della Colombella, sempre nella zona di Palestrina, antica Praeneste ed è datata tra il VI e il III secolo a.C. Lavorato in bronzo, questo oggetto era un sorta di beauty case, in cui era possibile conservare tutti gli oggetti da toletta, legati alla bellezza e cura del corpo. Spesso infatti le ciste, soprattutto quelle lavorate in modo così raffinato, venivano regalate come dono di nozze dalle madri alle proprie figlie, andando a costituire parte importante della dote. Non stupisce quindi ritrovarle anche in contesti funebri, proprio per sottolineare la levatura sociale del defunto. Solitamente sulle ciste venivano incise scene legate al mito, come nel caso della famosa gara musicale tra il dio del Sole e il sileno ambizioso. I manici, così come i piedini, erano spesso modellati a tutto tondo separatamente e fusi sul cilindro della cista o sul coperchio in un secondo momento.
Questi sono solo alcuni dei capolavori che è possibile ammirare all’interno di Villa Poniatowski: controlla nel programma mensile quando è prevista la prossima visita guidata!