Visitando la straordinaria area archeologica del Palatino, che domina l’intera area del Foro Romano, si possono ammirare le imponenti vestigia dei sontuosi palazzi imperiali, ma una straordinaria “sorpresa” attende il visitatore.

 

Gli Horti nel Cinquecento

E’ qui infatti che il cardinale Alessandro Farnese, nipote di papa Paolo III, a partire dal 1537 diede il via alla costruzione di uno straordinario complesso da realizzarsi con un sistema di terrazze e scale che dalle pendici del Palatino salivano fino alla sommità del colle, in una complessa mescolanza di pertinenze antiche e di architetture cinque-seicentesche. Parliamo ovviamente dei celebri Horti Farnesiani tanto decantati anche dai grandi viaggiatori del Grand Tour.

L’idea originaria del cardinale era dunque quella di creare un luogo sospeso nel tempo tra memorie imperiali e celebrazioni dinastico-familiari, uno spazio che fosse di svago e pura bellezza, un perfetto connubio tra natura e arte, ispirato al ricordo degli antichi horti romani.

 

Horti Fanesiani_Giuseppe Vasi_lasinodoro

 

Gli Horti nel Seicento

Ma fu all’inizio del 1600 con Odoardo Farnese, che il sogno del cardinale giunse a pieno compimento. Il Duca di Parma fece infatti realizzare un ambiente a grotta – poi trasformato nel Ninfeo della Pioggia – e una terrazza conclusa dal fondale scenografico costituito dal fronte dei ruderi della Domus Tiberiana. In questo prospetto monumentale, si incastonava il Teatro del Fontanone con al di sopra una costruzione definita nei documenti “Uccelliera vecchia”.

Tra il 1627 e il 1635 Odoardo intraprese le ultime trasformazioni in vista del suo matrimonio con Margherita de’ Medici nel 1628. Il Duca fece infatti costruire una nuova Uccelliera corrispondente a quella già esistente, rendendo il sistema pienamente simmetrico. La realizzazione di due scalee spezzate in tre branche, che fungevano da collegamento con il piano superiore del giardino, definiva un organico sistema di architetture sovrapposte e terrazzate, ornate da una decorazione a graffito e stucchi eseguita da Giovanni Battista Magni, detto il Modanino.

Con Odoardo Farnese l’area fu inoltre arricchita di piante e uccelli esotici e il giardino raggiunse il suo aspetto più sontuoso!

 

Horti Farnesiani_ricostruzione_Electa_lasinodoro

 

Il declino degli Horti Farnesiani

Il trasferimento della corte a Parma voluto da Ranuccio II intorno alla metà del Seicento, segnò l’inizio del declino degli Horti: da questo momento in poi, infatti, nessun membro della famiglia Farnese fissò la propria residenza sul Palatino e nei secoli successivi si verificò perfino la progressiva trasformazione del giardino in azienda agricola, la “Reale Azienda Farnesiana”.

L’ultima discendente dei Farnese, Elisabetta, sposò nel 1714 Filippo V di Spagna, segnando di fatto il passaggio di proprietà ai Borbone, fino a quando nel 1861 l’imperatore francese Napoleone III comprò il tutto da Francesco II, con l’esplicito proposito di iniziare un’opera di scavo archeologico dell’area. Fu così che iniziò la completa distruzione delle coltivazioni, mentre le fontane e le costruzioni furono conservate o parzialmente riadattate e le Uccelliere trasformate nell’abitazione del direttore degli scavi!

 

Nel 1870 gli Horti Farnesiani furono finalmente acquistati dal Governo Italiano e all’inizio del Novecento l’archeologo Giacomo Boni (che sul Palatino si fece seppellire)  riprese gli scavi iniziati nel 1876 dal Lanciani, occupandosi anche del giardino e reintroducendo essenze esotiche a ricordo del ruolo di Orto Botanico che il giardino ebbe nel corso del Seicento.

 

Horti Farnesiani_ARCHIVIO1870_lasinodoro

 

Dopo un lungo periodo di abbandono che portò anche alla chiusura al pubblico nel 1988, gli Horti, in seguito ad un importante restauro, nel 2018 furono riaperti insieme alle Uccelliere, al sistema di rampe con portici e terrazze, al Teatro del Fontanone, Il Casino dei Fiori e il sistema delle acque. Completò l’intervento la sistemazione dell’area verde con la messa a dimora di allori, cipressi, tassi, agrumi, rampicanti e rose damascene per ricreare il fascino dell’antico giardino!

Non resta quindi che controllare nel programma mensile per vedere quando è prevista la prossima visita guidata al Palatino e agli Horti Farnesiani.