Dopo Giovanna de Candia dei Cattenei – che amava farsi chiamare Vannozza – un’altra donna merita di essere annoverata tra le grandi figure del passato. Chi? Giulia Farnese ovviamente, descritta nelle cronache del tempo come una donna di rara avvenenza e sensualità, il cui soprannome divenne infatti ben presto Giulia La Bella.
Giulia Farnese e Alessandro VI Borgia
Nel 1489 sposò a soli 15 anni Orsino Orsini, conte di Nola, nipote dell’allora cardinale Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI. La visione della giovane folgorò letteralmente il cardinale che subito se ne innamorò follemente, decidendo di lasciare la sua storica amante Vannozza proprio per la giovane fanciulla.
Nel 1492, con l’elezione al soglio pontificio di Rodrigo, Giulia divenne così la “regina” incontrastata della corte papale e per questo iniziò ad essere chiamata l’Uxor Christi – sposa di Cristo – ottenendo ricchezze e benefici per sé e per i suoi familiari. Nello stesso anno, Giulia mise al mondo la sua unica figlia, Laura Orsini, che le malelingue del tempo vollero in realtà figlia dello stesso pontefice!
Ma tutto ciò che riguardava la fanciulla era fonte di scandalo e scalpore: fu grazie a lei che il marito Orsini ottenne incarichi e benefici, ma fu soprattutto grazie “alla sua gonnella” – come sentenziò lo stesso Pasquino – che il fratello Alessandro ottenne la porpora cardinalizia, divenendo anni dopo papa con il nome di Paolo III. Come è facilmente immaginabile però un così grande potere, non poteva certamente durare all’infinito. Ed ecco quindi che iniziarono i primi dissidi e malumori con il papa: Giulia infatti era ormai stanca di Rodrigo, sempre più anziano e sempre più possessivo, ed iniziò così ad allontanarsi spesso da Roma e dalla corte pontificia.
Da amore incondizionato alla rottura
Si racconta che il papa, assai furioso per questi continui viaggi ed assenze, un giorno abbia addirittura minacciato Giulia di scomunica, se non fosse immediatamente tornata da lui! La minaccia ebbe successo e la donna subito si mise in viaggio, ma venne fatta prigioniera all’altezza di Viterbo dall’esercito di Carlo VIII re di Francia, acerrimo nemico di Roma. Solo i 3.000 ducati versati da Rodrigo Borgia poterono salvare la giovane donna che, liberata e rientrata sana e salva in città, subito passò la notte con il suo amante, secondo i commenti del tempo.
Ma sarà una delle ultime notti d’amore tra i due perché la terribile minaccia dell’invasione francese porterà Giulia a scappare definitivamente da Roma per rifugiarsi con la figlia nella sua tenuta di Carbognano. Qui visse ancora qualche anno, prima da vedova Orsini e poi da nuova moglie: nel 1509 sposò infatti il nobile napoletano Giovanni Capece Bozzuto, che però morirà nel 1517, lasciandola nuovamente vedova.
Gli ultimi anni
Deciderà infine di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Roma: morirà infatti nelle stanze di Palazzo Farnese, costruito pochi anni prima dal fratello Alessandro. La sua bellezza è ciò che di lei ancora oggi resta: è forse possibile infatti ammirare il suo delicato volto nella Madonna con il Bambino del Pinturicchio, nelle fanciulle di ben due opere di Raffaello, la Dama con liocorno e nella Trasfigurazione o ancora nella Dama e l’unicorno di Luca Longhi.