Bella e verace così la definiscono i suoi contemporanei. Di chi parliamo?
Vannozza Cattanei
Originaria di Mantova, Giovanna de Candia dei Cattanei, che amava farsi chiamare Vannozza, è poco più che una popolana quando approda a Roma, insieme alla sua famiglia, intorno alla metà del 1400. Il suo mestiere ufficiale era quello di locandiera: gestiva infatti alcune delle più famose e redditizie locande della città. In particolare ricordiamo la cosiddetta Locanda della Vacca, in via del Gallo, proprio dietro la chiassosa Campo de’ Fiori, di cui ancora oggi si intravede l’arco di ingresso e lo stemma di Vannozza.
Vannozza e Rodrigo Borgia, futuro Alessandro VI
Durante la sua giovinezza divenne amante di numerosi uomini di potere tra cui forse anche del cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, ma la sua sorte è legata ad un altro importante signorotto, colui che nel 1492 salirà sul soglio pontificio con il nome di Alessandro VI. Sembra infatti che quando Rodrigo Borgia era un giovane e affascinante cardinale, vicecancelliere di Santa Romana Chiesa, si sia profondamente invaghito della prorompente Giovanna, tanto da renderla sua amante prediletta per ben 15 anni! E non solo. Dalla loro unione, tra il 1475 e il 1481, nacquero ben quattro figli: Cesare, detto il Valentino, Juan (forse il vero primogenito), Lucrezia e Jofré. Controlla quando è in programma una visita guidata sui Borgia!
La fine di un amore durato una vita
Il fatto che un uomo di chiesa potesse avere amante e figli desta oggi in noi profondo scandalo, ma a quei tempi era quasi prassi comune, sebbene non particolarmente ben vista. Fatto questo che portò Rodrigo a combinare per la sua concubina numerosi e sfortunati matrimoni con signorotti locali: solo Guido Canale, ultimo di quattro mariti, saprà far breccia nel cuore di Giovanna, come forse nessun altro uomo, eccetto il papa ovvio.
In realtà però, nonostante le ricchezze e il potere della Cattanei, che tra gli altri mestieri gestiva anche un proficuo prestito ad usura, la sua vita fu molto sfortunata: pochi anni prima che Rodrigo divenisse papa infatti aveva accantonato Vannozza per la ben più giovane e attraente Giulia Farnese, oltre ad affidare l’educazione dei suoi figli alla cugina Adriana de Mila, sottraendoli di fatto alla madre. Si racconta addirittura che un giorno, la nobile de Mila incontrò casualmente Vannozza, che con rabbia e risentimento le saltò letteralmente al collo: dovettero intervenire le guardie per salvare la malcapitata!
Gli ultimi anni e la morte
Ma di certo questa non fu la sua unica pena: infatti di quattro figli avuti con Rodrigo, solo Lucrezia le sopravvisse, oltretutto solo per pochi mesi! Juan infatti morì in circostanze sospette forse ucciso dal fratello Cesare, che a sua volta venne ucciso in una congiura ed infine l’ultimogenito. Questi lutti, l’abbandono e poi la morte di Rodrigo portarono Vannozza, negli ultimi anni della sua vita ad avvicinarsi alla fede, vivendo in penitenza ed espiazione. Aderì alla potente Arciconfraternita del Gonfalone alla quale lasciò tutti i suoi beni nel 1518, quando morì all’età di 76 anni. Nemmeno dopo morta ebbe vita facile: venne infatti sepolta accanto al figlio Juan nella Basilica di Santa Maria del Popolo, ma nel 1527, durante il sacco di Roma, i suoi resti vennero dispersi.
Solo la sua lapide è possibile oggi ammirare nel portico della Basilica di San Marco, ai piedi del Campidoglio.
Si chiude così la storia di una donna belle, potente ma sfortunata che diede a Roma e alla sua storia figure di notevole spicco.