Che gli uomini del passato fossero grandi collezionisti d’arte non è certo una novità. Ma che alcuni di loro avessero anche il coraggio di sfidare i canoni estetici dei contemporanei per dare vita ad opere architettoniche fuori dal comune, è forse un aspetto che passa spesso in secondo piano.
La storia di Palazzo Spada
Proprio alle spalle di Campo de’ Fiori, si cela una delle opere più straordinarie di tutta Roma: Palazzo Capodiferro. Realizzato a partire dal 1548 per volere del Cardinale Girolamo Capodiferro, due anni dopo, in occasione dell’anno giubilare nel 1550, il Palazzo era quasi del tutto ultimato, con anche la facciata e il bel cortile interno, interamente decorati a stucco.
- Facciata
- Cortile
In facciata, ai lati del grande stemma della famiglia Spada – successivi proprietari del palazzo – all’interno di nicchie, sono poste otto statue di uomini illustri della storia di Roma; mentre nel cortile trovano perfetta collocazione dodici nicchie che racchiudono altrettante statue di divinità pagane, circondate da fregi con centauromachia, tritoni e arpie fra girali d’acanto, referenze simboliche legate alla cultura umanistica del Cardinale Capodiferro.
La Galleria Prospettica di Borromini
Nel 1600 però il Cardinale Bernardino Spada, dopo aver acquistato il palazzo, decise di apportare alcune modifiche. Fu chiamato così uno degli architetti più importanti dell’epoca, Francesco Borromini, il quale realizzò una delle opere più straordinarie nella storia dell’architettura: la celebre Galleria Prospettica, dove grazie all’uso sapiente della prospettiva, una galleria lunga in realtà poco più di 8 metri appare invece lunga più di 30 metri!
- Prospettica Galleria Spada
I capolavori di Galleria Spada: Reni, Guercino, Gentileschi e…
Fu sempre il Cardinale Spada poi a dare il via alla preziosa collezione di opere d’arte ancora oggi esposta all’interno del palazzo che per tutti noi oggi è la straordinaria Galleria Spada. Molte sono le tele di artisti emiliani e romagnoli – della stessa provenienza del cardinale – anche perché proprio a Bologna era entrato a contatto con artisti di notevole valore come Guido Reni, il Guercino e l’Albani. Ed effettivamente proprio i ritratti del cardinale realizzati dal Reni e dal Guercino costituiscono, da soli, due delle più importanti opere qui esposte. Nell’elenco dei beni ereditari di Bernardino, figurano però anche opere fiamminghe, olandesi e tedesche. E da citare sono ovviamente Il Paesaggio con mulini a vento di Jan Brueghel il Vecchio del 1607 ed Il ritratto di uomo di Hans Dürer del 1511. Curiose e particolari sono poi le opere dei Gentileschi, padre e figlia, grandi artisti della Roma seicentesca e barocca, qui presenti con il David con la testa di Golia di Orazio e con Santa Cecilia e la Madonna col Bambino di Artemisia.
- Guido Reni, Ritratto di Bernardino Spada
- Orazio Gentileschi, David con la testa di Golia
- Artemisia Gentileschi, Santa Cecilia
Visitare Galleria Spada vuol dire quindi poter camminare all’interno di un luogo che mantiene ancora oggi perfettamente intatto tutto il fascino di una quadreria privata del passato.
Un luogo in cui i dipinti venivano disposti sulle pareti in file successive, in modo da integrarsi ed armonizzarsi perfettamente con il ricco e variegato apparato di arredi, mobili, sculture antiche e moderne dall’altissimo valore artistico.
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