Ultimo dei grandiosi Fori Imperiali, svetta in tutta la sua imponenza nell’area compresa tra il Foro di Augusto e piazza Venezia. Traiano volle infatti realizzare la più gloriosa delle costruzioni pur non avendo a disposizione un’area sufficiente ad accogliere i vari edifici di cui voleva essere composta la nuova piazza. Procedette così allo sbancamento delle pendici dei colli Viminale, Quirinale e Campidoglio, già in parte iniziati da Domiziano.
Fu così che la straordinaria abilità di Apollodoro di Damasco, suo fidato architetto, riuscì a creare una spianata enorme, interamente edificabile. Il Foro di Traiano infatti abbandona lo schema adottato nelle adiacenti piazze: non più una grande area rettangolare delimitata da portici con al centro del lato breve un tempio, ma un nuovo e ben più strutturato complesso architettonico. E’ nel foro infatti che l’imperatore volle far realizzare alcuni edifici straordinari, utilizzando in larga parte l’enorme bottino di guerra derivante dalla conquista della Dacia, attuale Romania. Vieni a visitarlo insieme a noi!
La Basilica Ulpia e la Colonna Traiana
Fu così che l’imperatore fece realizzare una vasta piazza, fiancheggiata da portici con retrostanti esedre, dominata dall’imponente Basilica Ulpia, alle cui spalle si ergeva la Colonna Traiana, tra due ambienti interpretati come Biblioteche. Salendo ai piani superiori di questi ultimi edifici, era possibile leggere perfettamente l’intero racconto per immagini presente sulla Colonna: i 200 metri del fregio istoriato continuo si arrotolano infatti intorno al fusto per ben 23 volte, descrivendo quindi in dettaglio le due campagne militari di Traiano contro i Daci (101-106 d.C.).
- Basilica Ulpia
- Colonna Traiana
- Base della Colonna Traiana
I Mercati di Traiano
Un altro impressionante edificio è quello che tutti noi chiamiamo Mercati di Traiano: una straordinaria quinta scenografica che dalla piazza sale in alto, sviluppandosi su più livelli, grazie alla quale è possibile superare il dislivello venutosi a creare con lo sbancamento delle pendici dei colli. Il nome moderno dell’area archeologica – Mercati – porta a considerali come una vasta area commerciale. In realtà l’edificio era molto di più.
Si trattava infatti di un vero e proprio centro polifunzionale in cui si svolgevano varie attività pubbliche, soprattutto di tipo amministrativo. La distribuzione degli ambienti, i loro collegamenti e l’articolazione dei percorsi interni, dovevano dipendere infatti dalle loro diverse funzioni, come per esempio uffici o archivi, tutti comunque in stretto collegamento con il complesso del Foro. In alcuni ambienti del corpo centrale, caratterizzati da un abside e da nicchie lungo le pareti, aveva forse sede il procurator Fori Divi Traiani, carica preposta all’amministrazione e alla gestione di tutto complesso monumentale.
Il quartiere Alessandrino e l’apertura di via dei Fori Imperiali
Quello che vediamo noi oggi, fu interamente messo in luce negli anni ‘30 del secolo scorso, quando per volere di Mussolini fu aperta via dell’Impero (oggi via dei Fori Imperiali) smantellando interamente il quartiere Alessandrino, sorto esattamente al di sopra dell’intera area.
- Quartiere Alessandrino
- Il quartiere Alessandrino e il Foro di Traiano (1928 circa)